L'ippovia è un itinerario o sentiero, percorribile a cavallo. Il termine "ippovia" non esisteva in origine con tale significato nella lingua italiana, in quanto in precedenza indicava una tranvia a cavalli. Il vocabolo con questo significato è stato coniato da Giovanni Gamberini e sua moglie Chiara Parenti nel 1984, per connotare un prodotto turistico riguardante itinerari a cavallo sul monte Amiata; successivamente il marchio è stato da loro registrato presso la Camera di commercio di Siena, ma in seguito è divenuto di uso corrente tale senso.

Una ippovia è un itinerario percorribile a cavallo, quasi mai asfaltato, che raggiunge e attraversa luoghi naturali come parchi, riserve, boschi, supera colline e valli, costeggia laghi e fiumi, e raggiunge luoghi culturali come aree archeologiche, costruzioni e dimore storiche, borghi. Consente la pratica dell'equiturismo (turismo a cavallo), ma può essere utilizzata anche per la percorrenza a piedi (trekking) o in mountain bike (cicloturismo).

Lungo il percorso vanno previsti posti tappa, ossia stazioni di sosta attrezzate, possibilmente distanti tra loro non più di 20–40 km, dove il cavaliere e il cavallo possono trovare assistenza, ristoro e la possibilità di pernottare (in foresterie, agriturismo, casolari privati o pubblici rifugi).

Ippovie in Italia

  • l’ippovia del Gran Sasso, con i suoi 320 km di lunghezza all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è l'ippovia più lunga d'Italia all'interno di un solo parco;
  • l’ippovia Roma-Verona realizzata nel 2001 lunga 752 chilometri;
  • l' ippovia dei Parchi del Lazio, realizzata nel 2003, di oltre 900 chilometri;
  • l’ippovia Sicilia realizzata nel 2005;
  • l’ippovia Adamello-Garda;
  • l’ippovia della Maremma-Laziale.