Le alterazioni della coda di cavallo per soddisfare le esigenze estetiche sono diffuse, seppure possono avere effetti devastanti sulla psiche, salute e benessere del cavallo.
L'American College of Veterinary Internal Medicine (ACVIM), ha provato scientificamente che queste menomazioni possono portare a gravi malattie gastrointestinali e cardiovascolari a disturbi neuromuscolari, insufficienza respiratoria e problemi neonatali.
Il trattamento estetico della coda prevede delle procedure mediche fatte esclusivamente per cambiare la funzione e la posizione - essenzialmente l'aspetto - della coda.
Le menomazioni volontarie più richieste sono:
- l'intorpidimento della coda ("blocco")
- il taglio di uno dei suoi tendini
- l'amputazione della punta
Le conseguenze sono più che estetiche. Le complicazioni derivanti da queste procedure possono causare deturpazione permanente o disabilità che in alcuni casi portano alla morte.
Inoltre, la coda di un cavallo gioca un ruolo vitale nel linguaggio del corpo equino: la capacità di alzare e far oscillare la coda lo aiuta a inserirsi in un branco stabile e funzionale al suo benessere e integrazione sociale.
In Italia tutto tace. E quello che la legge non vieta è consentito.
Il 13 novembre 1987 gli Stati europei hanno firmato la Convenzione europea di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia, ratificata dall’Italia solo nel 2010, la quale vieta qualsiasi amputazione sugli animali domestici, realizzata al solo scopo di modificarne l’aspetto o comunque per finalità non curative; elencando, tra l’altro, il taglio della coda, il taglio delle orecchie, la recisione delle corde vocali e l’asportazione delle unghie e dei denti, salva la presenza di una necessità terapeutica adeguatamente dimostrata da un veterinario, nell’interesse di un singolo animale.
Purtroppo il cavallo non è contemplato tra i pets e non beneficia delle stesse protezioni. Non c'è ancora alcuna legge specifica di tutela dei cavalli in Italia, e molte sevizie sono ancora consentite dai vari regolamenti sportivi.
Il blocco della coda nelle discipline western
Una delle procedure più pericolosa è il blocco della coda, "un intorpidimento della stessa che serve a farla rimanere inerte". Pratica utilizzata soprattutto nelle discipline di monta western e che la FEI non vieta per la parte del reining che iscrive ai circuiti federali.
Bloccare la coda non equivale a bloccare un'articolazione, una procedura eseguita durante numerosi esami di zoppia. Un blocco articolare comporta la preparazione sterile del sito e l'iniezione di un anestetico locale sterile, come lidocaina o mepivacaina, procedura effettuata da un veterinario autorizzato. Questi blocchi durano per alcune ore al massimo e non comportano effetti a lungo termine, oltre a presentare un basso rischio di infezione.
Qualsiasi cavallo il cui blocco della coda è provato viene bandito dalla competizione in eventi patrocinatii dall'AQHA per almeno un anno, più a lungo se la funzione della coda rimane anormale.
Nonostante il regolamento AQHA sia l'unico che proibisca specificamente i blocchi di coda, sembra che la procedura sia ancora comune.
Altri EPS e la FEI sembrano fregarsene del problema.
Alterazioni della coda negli attacchi
Anticamente mozzare la coda dei cavalli per gli attacchi veniva considerato funzionale perché la coda che si aggancia ai finimenti da attacchi poteva dare problemi di sicurezza e incolumità.
Oggi è sicuramente meno comune. Ma chi va a vigilare che non sia bloccata la coda dei cavalli e per le stesse ragioni per le quali anticamente si procedeva alla mozzatura?
Per quanto riguarda la procedura di coda mozzata, la menomazione può essere effettuata chirurgicamente o mediante legatura, posizionando anelli di gomma o altri leganti attorno all'estremità della coda per far morire i tessuti. La rimozione chirurgica deve essere eseguita da un veterinario autorizzato.
Il dolore relativo alla procedura stessa non è il problema di benessere primario; invece la preoccupazione è la deturpazione permanente che lascia il cavallo incapace di schiacciare le mosche o usare la coda per comunicare.
Cosa possiamo fare noi italiani?
Chiedere a più voci che sia fatta finalmente una legge per la tutela dei cavalli in Italia in cui sia vietata qualsiasi alterazione della coda dei cavalli per motivi estetici.