Ci sono brave persone nel mondo del cavallo, che adorano i propri animali e vogliono ciò che è meglio per loro.
Ci sono addestratori e istruttori eccezionali che hanno una bussola morale, non importa quanto famosi diventino o a quale livello ascendono nel mondo della competizione.
Questo articolo non dice che tutto il mondo del cavallo è sporco e contorto, ma occorre prendere consapevolezza che ci sono cose inquietanti e inaccettabili che accadono dietro le quinte, cose che non dovrebbero essere tacitamente accettate o permesse, e che fino a che non sono denunciate continueranno ad accadere.
Sfortunatamente per alcuni, il successo può far emergere il lato peggiore che hanno, perché denaro, fama e attenzione possono essere allettanti. Poiché il successo è misurato dai risultati che si raggiungono nella nostra società, questo può spingere persone a non tenere conto di come si è arrivati a quel traguardo.
Alcuni operatori vedono i cavalli come macchine usa e getta da usare a fini commerciali, questo li porta ad alcune pratiche oscure che possono essere appositamente ignorate da chi dovrebbe reprimere certi comportamenti, o accettate per paura di denunciare.
Le persone vivono nel timore di contraccolpi se parlano, anche se sanno che il comportamento osservato è sbagliato. I commissari e alti funzionari possono persino, in alcuni casi, essere pagati in nero per chiudere un occhio.
Quando le persone arrivano a segnalare, ad esempio ad associazioni di tutela, spesso non vogliono che il loro nome sia fatto, né riescono a presentare prove oggettive.
Sicché non ci sono modi per arrivare a una denuncia formale e a fermare quei comportamenti scorretti.
Va saputo che nel diritto sportivo, non basta un racconto per un disciplinare. Occorrono testimoni diretti disposti a metterci la faccia in giudizio e/o prove documentali come foto e video.
Visto che non c'è modo per dimostrare esplicitamente che c'è attualmente un certo numero di operatori ed equestri che commettono i reati di cui sotto, perché i segnalanti non accettano di assumersi la responsabilità dell'esposizione, per il rischio di ritorsioni, quello che segue è un elenco di comportamenti scorretti, quando non reati, che possono essere ravveduti in ambiente sportivo a scopo di sensibilizzazione e di formazione alla prevenzione e messa al bando.
Dopotutto, se non basta parlarne ai gestori o ai funzionari della propria disciplina per ottenere la correzione, si può sempre esercitare il potere di scelta condizionante del cliente, quello di andarsene. Se tutti disertassero le infrastrutture dove succedono queste cose, non ci sarebbe bisogno di giustizia sportiva, perché ci sarebbero aggiustamente naturali tesi a mettere al corner chi ha comportamenti inaccettabili. E' il silenzio di chi non ha il coraggio di prendere posizione che permette a certi personaggi di agire indisturbati.
Mettiamo anche che parte delle segnalazioni prive di prove oggettive contengano esagerazioni, dopotutto quando qualcuno non ha il coraggio di denunciare, non può neanche pretendere che altri credano alla veridicità di ciò che racconta. Ciò non di meno quando non si tratta di voci isolate, ma di echi continui, significa che c'è fondamento di comportamenti errati. Parlarne diventa fondamentale, perché i lettori potrebbero ravvedere comportamenti prima sottostimati, arrivando a confermare le prove relativamente a personaggi da correggere, che così potrebbero essere denunciati, o cominciando a sviluppare una coscienza di prevenzione o di repressione con mezzi legali.
Alcune delle torture che seguono sono doping, ovvero metodo artificiale per alterare le prestazioni, in modo chimico o meccanico. Altre pratiche sono abuso o maltrattamento.
E' più difficile ottenere il riconoscimento e la punizione del doping meccanico, perché quello chimico rientra in un elenco di sostanze proibite o a medicazione controllata, e quindi in caso di esami antidoping, può essere tracciato. In tutti gli altri casi occorre che qualcuno denunci, la propria parola contro la negazione dell'altro, dunque è sempre meglio avere a riprova foto o video.
Questi metodi sono utilizzati per rendere i cavalli più o meno reattivi, con o senza droghe:
- eliminare intenzionalmente l'apporto d'acqua a cavalli, magari per tutta la notte, in modo che non possano bere, arrivare a farli disidratare perché siano più letargici quando sono montati alla mattina, e permettere loro di bere solo alla fine dell'allenamento
- far girare i cavalli alla corda per tempo interminabile fino al punto di eccedere per stancarli, al fine che gli allievi siano in grado di montarli
- somministrare tranquillanti la sera prima, in modo che i cavalli siano letargici quando ci sarà l' orario di lezione il giorno successivo
- somministrare stimolanti in modo da farli vincere alle gare
- somministrare antidolorifici per coprire le zoppie
- pagare steward e altri organizzatori dello spettacolo perché determinati cavalli non siano sottoposti all'antidoping
- colpire le zampe di un cavallo con un oggetto contundente mentre salta per condizionarlo a saltare molto al di sopra dell'ostacolo
- utilizzare convulsivi o altri prodotti per sensibilizzare gli arti, come puntine acuminate sotto le fasciature, perché il cavallo senta dolore se prende le barriere
- affamare cavalli per renderli più letargici e quindi più disponibili ad eseguire gli esercizi richiesti
- impiegare pali da salto acuminati perché il cavallo salti molto sopra alla barriera
- usare nerbi elettrici per costringere i cavalli alla prestazione
- frustare in faccia i cavalli che rifiutano la prestazione
Ogni metodo inteso a sedare i cavalli perché siano montabili, significa che quei cavalli non sono adatti a chi intende cavalcarli, oppure che gli atleti umani non sono pronti alla disciplina dove ambiscono concorrere.
- Se sei testimone di qualcuno di questi fatti, denuncia. Se nessuno parla, assumendosi la responsabilità di quanto riporta, non può esserci cambiamento, non può esserci provvedimento di giustizia.
- Se sei la persona che non è in grado di gestire un cavallo se non esercitandogli violenza, fatti un esame di coscienza. C'è qualcosa che non va e probabilmente sei tu, che hai scelto un cavallo o una disciplina non adatta a te, o non hai sufficiente formazione per il tipo di impiego di cavallo cui ambisci.
- Se sei la persona che utilizza doping chimico o meccanico per arrivare al risultato, interrogati se ne vale la pena. Non importa solo vincere, ma anche come si vince.