Troppo spesso si vedono persone iniziare precocemente i puledri alla sella, con il rischio di rovinarli.  

Sebbene il dibattito sia vivace sull'età giusta per cominciare a cavalcare un cavallo, la maggior parte degli addestratori qualificati con tanto di diplomi riconosciuti dagli enti di promozione dell'equitazione, sarebbe d'accordo ad affermare che un cavallo può cominiciare a lavorare seriamente solo dopo la maturità, ovvero a partire dai 4 o 5 anni.

Prima di allora il cavallo può essere socializzato, cominciare l'educazione da terra, saggiare sella, imboccatura e finimenti vari, ma non può cominciare un lavoro pesante di scuola d'equitazione, agonismo equestre o qualsiasi altro impiego a sella di tipo impegnativo, costante, quotidiano. 

All'età di quattro o cinque anni, un cavallo è quasi completamente maturo, anche se alcuni cavalli continuano a crescere in altezza fino a 7 anni. L'età per cominciare a "lavorare", corrisponde anche a quella della maturità sessuale per l'eventuale riproduzione.

C'è ben poco vantaggio ad avviare precocemente un cavallo all'agonismo. Quest'ultimo infatti è un'attività impattante il sistema muscolo schelettrico del cavallo, e fino a che le giunture non sono chiuse, sport impegnativi come il salto, il dressage, l'endurance, o qualsiasi impiego fisicamente impegnativo, rischia di danneggiare seriamente articolazioni e legamenti delle gambe e della parte superiore del corpo, rendendo il cavallo un disabile - sogetto ad essere scartato come un oggetto usato e logorato - già entro i 10 anni di età.

Certo, storicamente ci sono state discipline - la cui dignità è oggi in discussione - che non avevano come obiettivo preservare o proteggere il cavallo, ma solo sfruttarlo e poi cambiarlo rapidamente come se si trattasse di uno strumento. Per fortuna oggi le cose stanno cambiando e la tutela del cavallo, della sua vita - salute e longevità, anche in virtù del favore dell'opinione pubblica, diventa sempre più rilevante. 

Per questo, nelle competizioni sportive più rispettose del cavallo, vi è un'età prestabilita minima sotto la quale è impossibile iscrivere il cavallo alla gara.

Questo requisito di protezione dei cavalli riconosce che l'animale debba avere ossa, tendini, legamenti, muscoli e articolazioni stabilizzati dalla maturazione fisica per sopportare l'impatto di una persona portata sulla schiena che fa agonismo e quindi richiede allenamenti frequenti e impegnativi.

Oltre a proteggere fisicamente il cavallo, l'età minima per cominciare il lavoro, offre un vantaggio di maturazione emotiva. Un cavallo mentalmente più maturo è più sensibile, più propenso ad ascoltare, più facile alla concentrazione per un tempo più prolungato negli esercizi, e quindi più facile da addestrare.

L'addestramento per essere rispettoso deve iniziare con gradualità ed essere eseguito da persone che hanno tecnica, competenza, esperienza e vocazione per la comunicazione con i cavalli.

Come in molti altri ambiti della vita, lento è sinonimo di qualità nell'educazione del cavallo, mentre la fretta di avere il cavallo a sella ancora puledro, denota ignoranza e mancanza di rispetto.