Rampare e impennarsi sono comportamenti pericolosi che mettono a rischio di caduta il pilota. Se il cavallo si alza in piedi, il rischio di caduta per il cavaliere inesperto o incauto è grande.  Se poi il cavallo perde l'equilibrio e precipita a terra anche lui, può farsi male e coinvolgere nella caduta il cavaliere, con esiti anche nefasti. 

Anche le manifestazioni accennate di rampata devono essere prese in considerazione e non sottovalutate, perché il rischio che il cavallo si alzi improvvisamente in verticale, senza che gli sia richiesto, può diventare un vizio difficilmente estirpabile.  

Una volta appreso questo comportamento, se poi il cavallo lo fa apposta per liberarsi del conducente, è difficile che smetta se non attraverso una rieducazione competente.  

Perché il cavallo rampa e si impenna?

Il rampare è una reazione che può essere causata da:

  • Dolore fisico
  • Energia in eccesso
  • Confusione / Frustrazione
  • Paura / insicurezza


Prima di ogni altra cosa, occorre considerare la possibilità di problemi fisici. Dolori da sella / imbracatura non adeguati, problema dentale non risolto che cozza contro imboccatura, mal di schiena, dolori artro-muscolari, cinghie e sottopancia mal posizionati, cavaliere squilibrato sul dorso, sono alcune delle possibili cause da indagare. Un ippiatra esperto anche in chiropratica può essere in grado di scoprire le problematiche fisiche sottese. Un check-up più profondo può rilevare problemi di salute che rendono il cavallo irritabile o dolorante nella richiesta di lavoro.

Se non vi è alcuna ragione fisica per il comportamento pericoloso, occorre seriamente considerare le lacune in formazione del cavaliere/amazzone che possono indurre il cavallo a essere frustrato, confuso o impreparato da ciò che gli si sta chiedendo di fare. Gli aiuti e appoggi del pilota sono coerenti? Comunicano in modo congruo al cavallo o gli creano solo confusione?

L'equitazione è arte e tecnica, non è uno sport da autodidatti. Ci vogliono molti anni di formazione per diventare cavalieri esperti e prima di ciò occorrerebbe farsi seguire da istruttore, specialmente se si intende esercitarsi in una disciplina specifica che sottintende il dare dei comandi precisi che il cavallo sappia intendere.

Infine, occorre considerare o riconsiderare l'alimentazione. Il cavallo sta mangiando troppo cibo proteico e di verso non sta facendo abbastanza esercizio fisico per bruciare quelle proteine in eccesso? Il cavallo non sta avendo abbastanza vita sociale con i suoi simili, è chiuso troppo spesso, troppo tempo in box, e quando esce ha bisogno di esprimere la sua noia, stanchezza, disagio, vitalità o allegria? Se il problema è questo, occorre riconsiderare la gestione, dando al cavallo momenti di sfogo libero.

Cosa fare se il cavallo s'impenna

Molto spesso un cavallo darà qualche indicazione sull'impennata in arrivo, permettendo al cavaliere di avere l'assetto giusto per stare in equilibrio piuttosto che di sovvertire con il contenimento l'intenzione dell'animale. Se non c'è tempo o modo di evitare l'impennata, mantenere il peso in avanti e centrato. Non tirare le redini, perché si potrebbe rovesciare indietro la testa del cavallo, con risultato peggiorativo sull'equilibrio. Non toccare le redini finché il cavallo non si è fermato di nuovo su tutti e quattro i piedi. Afferrare e trirare bruscamente le redini può causare una ripetizione del comportamento.

In alternativa, una discesa di emergenza è appropriata se si è abbastanza agili da scendere in sicurezza. Scansarsi poi vocemente in modo da non essere nella linea di azione del cavallo.

Tenere però presente che se il comportamento è occasionale va bene qualsiasi diversivo per non farsi male, ma se il cavallo impara che rampando si libera del cavaliere, sarà poi difficile evitare che lo faccia se la relazione con il cavaliere non è d'amore e rispetto reciproco ma, piuttosto, come più spesso capita, si tratta di una relazione "complicata".

Prevenire le impennate non richieste tramite l'educazione

La formazione del cavaliere è fondamentale per una corretta comunicazione con il cavallo nell'equitazione. Attraverso lezioni con tecnici preparati, si potrà imparare a: 

  • Mantenere il cavallo 'lungo e disteso',
  • Guidare attivamente un cavallo in avanti,
  • Ingaggiare (e disimpegnare) i quarti posteriori del cavallo,
  • Usare le mani dolcemente per impugnare le redini e impartire le direzioni,
  • Sentire il cavallo e riconoscere i comportamenti e gli inneschi che portano alla rampata,
  • Ottenere l'attenzione e la collaborazione efficace del cavallo,
  • Mantenere la calma in ogni momento,
  • Utilizzare l'imboccatura giusta che non causi dolore,
  • Evitare punizioni inutili che potrebbero peggiorare le cose.

Cosa non funziona

Qualsiasi punizione che includa colpire, urlare, strattonare le redini, lanciare le braccia in aria o agitare una frusta può peggiorare le cose. La punizione raramente funziona per qualsiasi problema di comportamento. I metodi obsoleti, da folklore machista, di colpire il cavallo sulla testa con vari oggetti non funzioneranno a lungo e potrebbero essere pericolosi.

E poi a prescindere, quanti cavalli hanno sviluppato ipovedenza e poi cecità da frustate sulla testa che hanno colpito gli occhi?  

L'utilizzo di martingale o di altri aiuti potrebbero mascherare i problemi, ma non risolverli alla radice.

Chiedere l'aiuto di professionisti della comunicazione efficace ed efficente senza trucchi e pastoie

Per chi è un principiante o anche un pilota intermedio, per risolvere alcuni problemi pratici di comunicazione con il cavallo, può essere necessario ricorrere all'aiuto di un professionista. La scelta del trainer può essere complicata, in quanto chiunque può auto referenziarsi come buon addestratore di cavalli, e anche le etichette lasciano il tempo che trovano.  Non solo non basta chiedere referenze, occorre saper distinguere con la propria testa. I cavalli educati da quel trainer, sono bravi sia terra che a sella? Riescono ad essere collaborativi anche senza tutti gli orpelli di mega imbracature? I proprietari sono contenti dei risultati e del rapporto con i loro cavalli, sia che siano orientati all'equitazione di piacere, sia a quella agonistica?

Non tutti gli addestratori sono anche trainer comportamentali. Non tutti riescono ad equlibrare il cavallo senza bisogno di eccesso di coercizione. Vale la pena tenerselo un cavallo problematico? Se non si è in grado di gestirlo, né di affidarsi a persone competenti per la rieducazione, potrebbe essere un problema la convivenza. Se si è principianti e si considera l'acquisto, meglio soprassedere, a meno che non si sia certi di avere poi le risorse per affidarsi a trainer competenti che non rovinino ulteriormente i cavalli. 

Ricordarsi che gli istruttori di equitazione di solito non sono in grado di addestrare cavalli, di riequlibrarli e di risolvere problemi comportamentali complessi. La riabilitazione di un cavallo richiede figure professionali specifiche che sono meno diffuse degli istruttori di equitazione. Rovinare un cavallo è più facile che riabilitarlo. Quindi è meglio essere accorti quando si scelgono le figure di cui avvalersi nella formazione di se stessi come cavalieri e dei propri cavalli come partner d'equitazione. 

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