Per patente equestre si intende unn certificato di riconoscimento formale delle abilità conseguite emesso da un ente riconducibile al CONI.

Comitato olimpico nazionale italiano o CONI è l'organismo di governo dello sport in Italia.

Al CONI è affilata la FISE (Federazione Italiana Sport Equestri), ma anche differenti enti sportivi (EPS, acronimo di enti di promozione sportiva). Ciascuno degli enti citati rilascia brevetti di formazione equestre secondo modi e tempi propri, oltre ad attestare una specifica competenza di indirizzo tecnico o di abilità per specifiche discipline di equitazione o insegnamento dell'equitazione.

Le patenti sono quindi rilasciate, specialmente quelle di ingresso, frequentando maneggi o circoli ippici affiliati agli enti predetti. Si tratta di formazione teorico pratica che viene convalidata con il rilascio del cosiddetto patentino.

Le patenti base (A) devono essere rilasciate prima di iniziare il percorso e garantiscono una posizione assicurativa aperta per gli eventuali infortuni. Richiedono che il praticante abbia ottenuto dal medico di famiglia una idoneità alla pratica sportiva non agonistica.

Per le altri patenti, a seguito di un percorso di lezioni di equitazione, l'equestre che si sente pronto, si sottopone a una valutazione di quanto appreso da parte di una commissione esaminatrice che, verificate le nozioni acquisite, rilascia il brevetto equestre corrispondente alle abilità acquisite.

Ogni ente riconosciuto dal CONI prevede vari gradi di abilità, dalla base, all'intermedio, all'avanzato. Previo proseguimento delle lezioni teoriche pratice, dell'esame finale e, in certi casi, se si tratta di patenti agonistiche, per mezzo del raggiungimento di determinati piazzamenti in gara, si avanzerà di grado.

Le patenti agonistiche sono quelle rilasciate dalla FISE e richiedono che l'atleta disponga dell'attestato sanitario valevole per l'attività competitiva.

Alla patente equestre è collegata l'assicurazione per gli infortuni rilasciata dall'ente che ha convalidato le capacità. La patente equestre va rinnovata annualmente, così come la copertura assicurativa associata che sono rilasciate insieme.

Alcuni enti, se la patente non è rinnovata entro una determinata scadenza, vanificano il riconoscimento delle abilità apprese ai fini del proseguimento del percorso formativo, di gare, o altro, all'interno dell'offerta sportiva dell'ente medesimo.

Le patenti sono commutabili? Le patenti FISE sono riconosciute dagli altri enti, quindi se si è cominciato il percorso all'interno della FISE, e si desidera poi affiliarsi altrove, non bisogna ripartire da zero. Viceversa è improbabile che la FISE riconosca le patenti equestri di altri enti non orientati all'agonismo e alle competizioni.

Il possesso della patente equestre non certifica di per sé di essere in grado di istruire altri all'equitazione.

Per diventare istruttore o istruttrice di equitazione, a seconda dell'ente cui si è affiliati, è previsto un percorso che può essere più o meno lungo, che prevede oltre allo studio della teoria e della pratica in campo, anche nozioni di pedagogia, veterinaria, mascalcia, l'affiancamento con istruttori già patentati per un certo periodo di tempo.

La patente per istruire è divisa generalmente in quella di base, per le attività ludiche con i bambini, e le patenti più avanzate orientate a conoscere gli specifici stili di equitazione e loro insegnamento, la doma dei puledri, ma anche gli aspetti fiscali e legali legati alla professione di insegnamento dell'equitazione.  A livello più elevato, occorre dimostrare di conoscere anche i regolamenti di gara, come costruire un percorso di gara, l'horsemanship, l'etologia e la psicologia dello sport.

Si potrebbe dunque concludere che esiste una carriera anche nelle patenti equestri, dalle più semplici e orientate agli amatori, a quelle più complesse orientate al professionismo.

I costi variano a seconda di dove si voglia arrivare, da un investimento di poche centinaia di euro, a quello di migliaia di euro, e anni investiti in formazione e tutoraggio, per arrivare ai livelli apicali del professionismo equestre.

* Per chi esce in passeggiata a cavallo, per quanto non obbligatoria ai fini del codice della strada, la patente A base, che si ottiene in qualsiasi maneggio sotto l'egida del CONI, è comunque consigliata, semplicemente perché attesta di saper condurre un cavallo e quindi, in caso di incidente, è un documento in più da poter mostrare se c'è una constatazione delle forze dell'ordine per attribuire eventuali colpe in merito a danni a cose e persone che si sono verificati.

Discorso a parte le patenti per le attività, terapie e interventi assistiti con animali. A rilasciare i brevetti formativi in questo caso, sono anche gli enti di promozione sociale, che si distinguono da quelli sportivi perché si rivolgono al terzo settore, quello del volontariato, e alle attività sanitarie o socialmente utili, e gli enti di formazione accreditati per rilasciare queste specifiche abilitazioni. Nell'ambito delle pet terapie, è previsto un corso propedeutico, un corso base e un corso avanzato a seconda degli obiettivi che si vogliono conseguire. Si può diventare coadiutore del cavallo o dell'asino (o di altro animale) o responsabile di  progetto. Per il rilascio del brevetto in interventi assistiti, che sono a carattere terapeutico, l'ente di formazione deve essere accreditato dalla Regione in cui ha sede legale. Una volta ottenuta una di queste patenti, a differenza di quelle equestri, non è necessario il rinnovo annuale.

In linea generale, tutte le patenti citate danno soddisfazione per la crescita personale in quanto convalidano le abilità apprese, ma non sono un biglietto di ingresso automatico al mondo del lavoro. Il settore equestre è saturo di patentati e quindi gli sbocchi professionali, se non si è in grado di investire in un proprio centro, sono assai limitati.