Il cavallo ha tendenzialmente paura di tutto ciò che non conosce, specialmente se è un cavallo immaturo, che nella vita ha fatto poco e visto poco, come i cavalli "mai usciti di casa".
Per fortuna le paure dei cavalli possono essere vinte esattamente come quelle degli esseri umani, attraverso esperienze positive con le quali si attraversa la paura, acquisendo fiducia, autostima e competenza.
Questo riguarda anche l'acqua. Un cavallo che non ha mai attraversato un corso d'acqua, che non si è mai immerso in un fiume o in un lago, che non ha mai fatto il bagno al mare, può temere l'esperienza. La chiave per il successo, nella desensibilizzazione, è creare un'esperienza piacevole con l'acqua per il cavallo.
Come la maggior parte degli animali il cavallo, più che ragionare su un fatto in astratto, ricorre all'intelligenza deduttiva che si costruisce attraverso la memoria. Ciò che ha lasciato un bel ricordo, permette al cavallo di riapprocciare un'esperienza simile con fiducia. Nei confronti di ciò o chi gli ha lasciato un brutto ricordo, il cavallo risponde con diffidenza e ritrosia.
Dunque la desensibilizzazione del cavallo può avvenire in sedute didattiche appositamente create per tema, o attraverso una vita ricca e variegata di esperienze, dove ogni giorno può essere l'occasione di apprendimento anche senza ricorrere a sedute specifiche con un trainer da pagare per apprendere la metodologia da applicare ad un caso o l'altro.
Anche se un cavallo è già domato, occorrerebbe mettersi nello stato di idee che la persona, come il cavallo, non finisce mai di imparare e che anzi affrontare sempre nuovi stimoli rende la vita del cavallo migliore, la sua interazione più sicura, il cavallo più gradevole da gestire, il suo ricollocamento, se necessario, più semplice. Un super cavallo non è un animale che è uscito poco dalla sua stalla e dal suo recinto. Ma un cavallo che non ha paura di nulla perché ha tanto visto, tanto esperito, acquisendo competenze, fiducia e autostima.
Un cavallo mai uscito dal suo box e relativa area di sgambamento, quando improvvisamente viene messo nelle condizioni di fare qualcosa di bello, che è anche nel suo interesse, per il suo benessere, tipo una passeggiata in natura, piuttosto che un pò di esercizio fisico che tonifichi la sua muscolatura, può trasformarsi in un pericolo ambulante per se stesso e per gli altri Rumori, buste di plastica, trattori, auto, asfalto, persone, pannelli stradali, tronchi di albero caduti a terra o ruscelli, ponti da attraversare, camion su cui salire per raggiungere un maneggio in cui affrontare della didattica, tutto è nuovo e potenzialmente un azzardo per il cavallo, con conseguente reazione di fuga.
L'acqua è uno degli elementi al quale il cavallo va desensibilizzato. Anche se non si pensa di uscire in passeggiata. Potrà infatti arrivare il giorno, e dovrebbe arrivare, in cui il cavallo ha bisogno di una doccia per il suo bene. La desensibilizzazione all'acqua passa anche attraverso recarsi alla zona doccia della stalla, per pulire i piedi, piuttosto che l'intero mantello.
In giornate uggiose, per spostare il cavallo da box a paddock o viceversa, ci si potrebbe trovare ad affrontare pozzanghere o allagamento del prato.
Quanto prima il cavallo comincia la desensibilizzazione all'acqua, meglio è.
Come desensibilizzare il cavallo all'acqua
Avvicinarlo con sicurezza alla fonte d'acqua, ad esempio le doccie della scuderia, rincuorandolo, e senza farsi prendere dal suo eventuale panico. Anzi, il panico è pervasivo e si trasmette da preda a preda con rapidità. Quindi se si ha timore della cosa, il cavallo la sentirà e reagirà negativamente.
Non punire il cavallo per la sua paura, potrebbe crearsi una situazione di avvitamento, ovvero una di quelle esperienze negative che crea futuro pregiudizio.
E' invece la determinazione, la sicurezza in sé e il pensiero positivo che daranno l'impressione al cavallo che dopotutto non c'è nulla da temere.
Ricompesare il cavallo verbalmente e con una carezza raggiunto il risultato, perché crei una salda associazione positiva mnemonica tra la situazione dell'acqua, la sicurezza e il piacere di essere ricompensato. L'intero flusso di pensiero equino associato all'acqua ne sarà bonificato e rinvigorito.
Quando si tratterà di avvicinarsi ad un corso d'acqua, l'animale avrà meno timore se già conosce l'acqua della doccia, riconoscendo l'elemento e associandolo ad una esperienza positiva.
Alcuni cavalli si lasciano condurre ad un'esperienza nuova più facilmente se il tutto avviene velocemente, semplicemente perché seguono un leader di cui hanno assoluta fiducia, perché sembra che sappia il da farsi per il bene comune. Altri prediligono un approccio più graduale, in cui hanno modo di saggiare l'ambiente prima di farsi avanti. Con i cavalli che amano la gradualità, funziona bene una sorta di tira e molla, di pressione e rilascio. Un convincimento per gradi per prendere confidenza. Può bastare una sessione, o possono volercene più di una, ma quando il cavallo si sarà abituato all'acqua, potrebbe apprezzarla e desiderare sguazzarci, specialmente in giornate estive torride.
In alternativa, se da soli non riuscite, per evitare di farvi male, o che il cavallo fugga, o che si crei un pregiudizio negativo, il fallimento dell'esperienza genera una memoria negativa, farsi inizialmente aiutare da persone più esperte o da addestratore ad hoc.
Un corso di etologia equina, che sia o meno collegato all'acqua, dovrebbe essere obbligatorio per ogni proprietario di cavallo. Non disdegnate l'istruzione alla gestione del cavallo da chi ne sa di più e lo fa di mestiere, c'è sempre molto da imparare, e ne va della sicurezza di tutti.