Il comportamento dei cavalli è un buon indicatore del loro stato di benessere. Tuttavia, la sua complessità richiede criteri di valutazione oggettivi, quantificabili e inequivocabili basati sull’evidenza. Poiché i cavalli sani e privi di stress mostrano una routine quotidiana altamente ripetitiva, il bilancio temporale dei cavalli (quantità di tempo in un periodo di 24 ore dedicato ad attività specifiche) può aiutare nella valutazione del benessere equino.
La ricerca scientifica mostra come pianificare il tempo degli equini per mangiare, riposare, muoversi e socializzare per il loro benessere, misurandone il livello di stress in stili gestionali del tempo diversi, e indicando così i parametri idiliaci.
Gli interventi di gestione tramite libero accesso al cibo, aumento dello spazio, diminuzione della densità di popolazione, ampliamento delle possibilità di socializzazione nei cavalli addomesticati hanno prodotto gestione autonoma del tempo da parte dei cavalli simile a quella dei cavalli semi-selvatici e mostrato un innalzamento della qualità di vita misurabile attraverso i parametri della salute fisica e rilassatezza mentale.
La gestione del tempo in attività basiche per il benessere equino
L’incapacità di soddisfare i bisogni fisiologici e comportamentali è ciò che attualmente genera maggiore sofferenza al cavallo.
- mangiare
- riposare
- giacere
- movimento
- socializzazione
Gestione del tempo, comportamento alimentare:
Nel cavallo sano e felice il tempo dedicato all’assunzione di alimento è molto elevato, interrotto da pochi momenti dedicati ad altre attività di mantenimento. Il cavallo non riesce a digiunare per più di 4 ore. I cavalli sottoposti a frequenti digiuni temporali sono soggetti a disturbi gastro intestinali come coliche ed ulcere.
Gestione del tempo, attività locomotoria:
Al chiuso il movimento è ridotto. La misurazione dell’attività nel box può fornire informazioni utili sul benessere fisico e soprattutto sullo stato mentale dell’animale. Il confinamento tende ad aumentare l’attività locomotoria pertanto un cavallo stressato potrebbe muoversi molto (per es. in circolo) all’interno del proprio ricovero. I cavalli alloggiati con possibilità di uscire, almeno parte della giornata, o con libera uscita dentro e fuori dal ricovero, mostrano meno comportamenti stereotipati collegati allo stress abitativo.
Gestione del tempo, riposo e decupito:
Il decubito si osserva tra la mezzanotte e le 4:00, il riposo in piedi è più frequente durante il giorno. In confinamento il riposo è favorito maggiormente se è presente una buona lettiera per distendersi. Un cavallo sta bene solo se riesce a distendersi a terra e rialzarsi senza problemi quando ha bisogno di dormire profondamente. L'ampiezza del giaciglio non dovrebbe dunque essere identica e minima per ogni cavallo, ma dovrebbe consentire a ciascun soggetto di calarsi e rialzarsi senza rischi per la sua incolumità.
Gestione del tempo, movimento:
• È una necessità comportamentale
• Risulta compromesso dal confinamento
Un cavallo è felice se ha la possibilità di muoversi liberamente e questo è possibile solo se gli si consente sufficiente spazio. Il sovraffollamento, incluso quello dei recinti, non è compatibile con il benessere equino, come non lo è l'eccesso di scuderizzazione. Il movimento può essere ottenuto anche allenando il cavallo. Ma non tutti hanno la possibilità di muovere quotidinamente l'equino, ed è un sacrificio insostenibile per il benessere tenere un animale scuderizzato intensivamente per farlo uscire solo una o due volte a settimana. Anche il cavallo allenato quotidianamente, in ogni caso, ha bisogno di maggiore libertà per esprimere le caratteristiche etologiche di specie come la naturalezza del movimento e il comportamento esplorativo verso ciò che incuriosisce, in modo da soddisfare i bisogni ludici, emotivi e di apprendimento dell'animale.
Gestione del tempo, socializzazione:
Completamente inibita nei cavalli scuderizzati in modo intensivo.
I cavalli preferiscono la compagnia equina e la socializzazione deve essere considerata un bisogno etologico. Pertanto, dal punto di vista del benessere del cavallo, è preferibile tenere i cavalli in gruppo per gran parte della giornata. Un cavallo isolato si sente vulnerabile poiché cercherebbe naturalmente sicurezza nel numero e gli studi hanno dimostrato che i cavalli sono effettivamente disposti a svolgere "lavoro" per gli umani per ottenere l'accesso alla socializzazione.
La socializzazione modella il comportamento innato e le abilità sociali. È particolarmente importante che i cavalli giovani siano accoppiati con almeno un cavallo maturo che possieda queste abilità. Il cavallo anziano modellerà il comportamento dei cavalli più giovani, che riguarderà anche il comportamento nei confronti degli umani; fondamentalmente gli vengono insegnate le "maniere".
La socializzazione consiste nell'imparare a comunicare con altri cavalli. Per i cavalli più giovani questo apprendimento costante attiva e sviluppa la funzione cerebrale, il che li rende più facili da addestrare in seguito.
L'interazione sociale con altri cavalli può essere considerata della massima importanza per il cavallo. Anche se i cavalli sono altamente adattivi al loro ambiente, ci sono dei limiti entro i quali possono adattarsi alle circostanze in cui si trovano. Innanzitutto, i cavalli devono essere in grado di vedere e sentire gli altri cavalli e preferibilmente anche di avere un contatto fisico. Le zone preferite per l'allogrooming sono il garrese, il collo e la groppa e l'allogrooming in queste aree abbassa la frequenza cardiaca e lo stress.
L'abbinamento nella stessa postazione con soggetti incompatibili potrebbe essere causa di stress cronico, poiché i cavalli hanno una struttura sociale complessa. Sono necessarie alcune considerazioni su come si formano i gruppi di affiliazione e su come i cavalli vengono introdotti a vivere in un gruppo già formato. Per alcuni cavalli potrebbe essere difficile partecipare alla vita di gruppo poiché non hanno le competenze sociali necessarie (per pregressa scuderizzazione intensiva) e quindi sarà necessaria una introduzione più attenta alla gestione naturale.
Gli studi hanno dimostrato che i cavalli traggono beneficio psicofisico dalla socializzazione e con un'attenta gestione anche i cavalli senza grandi abilità sociali possono essere gestiti secondo le caratteristiche etologiche di specie: non solo cavalle, castroni e puledri, anche gli stalloni possono essere socializzati in "gruppi di scapoli".
Riferimenti:
Auer, U.; Kelemen, Z.; Engl, V.; Jenner, F. Activity Time Budgets—A Potential Tool to Monitor Equine Welfare? Animals 2021, 11, 850. https://doi.org/10.3390/ani11030850
Kjellberg, L.; Yngvesson, J.; Sassner, H.; Morgan, K.- Horses’ Use of Lying Halls and Time Budget in Relation to Available Lying Area. Animals 2021, 11, 3214. https://doi.org/10.3390/ani11113214