I cavalli hanno naturalmente paura delle cose nuove (chiamata neofobia), che possono essere responsabili di alcuni problemi comportamentali. Il primo passo nella gestione delle paure e delle fobie è identificare il fattore scatenante.
I cavalli sono ad esempio neofobici verso alimenti che non conoscono, prudentemente li “assaggiano” solo un pò prima di capire se si tratta di un alimento adatto alla loro alimentazione. La stessa neofobia si manfesta nei confronti di qualsiasi richiesta nuova, mai sperimentata prima.
La risposta del cavallo alle sue paure è la fuga, che è potenziale causa di pericolo.
Ma come supera le fobie il cavallo? Un modo è attraverso l'osservazione positiva dei suoi simili non spaventati nel cimentarsi in quella cosa che per quel particolare cavallo è nuova.
La ricerca scientifica ha dimostrato che la capacità di apprendimento per osservazione va a scemare man mano che il cavallo invecchia. E' massima nel puledro, minima nel cavallo anziano, che dunque si stressa molto di più per ogni cambiamento o cosa nuova.
Lo stress e la paura possono essere causa di fuga, incidenti, o patologie della digestione, come la colica.
E' importante dunque puntare all'equilibrio emotivo del cavallo, offrendo il più ampio repertorio di apprendimento al cavallo giovane per quello che dovrà affrontare nella vita. E risparmiando al cavallo anziano lo stress di cambiamenti di stili di vita repentini.
E’ stato dimostrato che l’alimentazione in solitudine e la privazione delle opportunità di interazioni sociali, indotte dalla più diffusa forma di management, la scuderizzazione in posta singola, influiscono negativamente sull'equilibrio emozionale del cavallo e sulle sue capacità di apprendimento.
I cavalli che sono allevati in condizioni di maggiore libertà, rispetto al box singolo, rispondono meglio agli stimoli del training e hanno meno neofobie.
L’isolamento è un forte motivo di frustrazione per i cavalli. Un cavallo scuderizzato in modo intensivo ha quindi un bagaglio emotivo più soggetto allo stress, il che si ripercuote sulla sicurezza nel maneggiarlo e sulla sua salute (i cavalli stabulati intensivamente sono più soggetti alle coliche e ad altre patologie autoimmuni).
Viceversa la stabulazione più liberale, generalmente in paddock comuni o in stalle che permettono però l'interazione con i cavalli laterali, rende i cavalli più sereni, più sani e più equilibrati emotivamente.
Cavalli non abituati a vivere tutti insieme, se improvvisamente sono messi in condizioni più liberali, possono manifestare comportamenti di aggressività inusuali nei cavalli liberi, perché non hanno imparato, sin da puledri, a gestire pacificamente le gerarchie di dominanza.
Un altro problema causato dall'interferenza umana con gli equilibri naturali, è che i gruppi gestiti dalle persone sono piuttosto instabili ed in continuo cambiamento (cavalli venduti, spostati, tolti dal branco per le esigenze di chi li possiede o detiene), non permettendo di fatto il mantenimento dell’omeostasi sociale, del senso di banda e di appartanenza.
Da ricerche condotte per determinare l’influenza del tipo di ricovero sul benessere dei puledri, è emerso che quelli al pascolo si muovono di più e imparano facilmente tutto il repertorio di interazioni sociali che saranno loro utili in futuro: mordicchiamenti, allogrooming, scacciarsi le mosche reciprocamente e l'ordine di beccata (chi mangia per primo), prediligendo sempre il pascolo a qualsiasi forma di supplementazione del foraggio.
I puledri svezzati in box hanno dimostrato di trascorrere molto più tempo in comportamenti aberranti, come leccare e masticare le pareti del box, calciare, muoversi in circolo, scalpitare ed impennarsi. Con il tempo hanno sviluppato un’attività di falso pascolo, battendo la lettiera per cercare frammenti di fieno per il consumo. Inoltre stabulano molto più tempo in decubito rispetto ai puledri allevati all'aperto. Passare molto tempo distesi è probabilmente una risposta alla noia e mancanza di stimoli sensoriali, ma ha anche effetti negativi sul sistema muscolo schelettrico. Lo stress dell'isolamento e della mancanza di stimoli inficia negativamente sulla risposta immunitaria, rendendo il soggetto più incline ad ammalarsi.
Un aspetto importante da sottolineare è che i cavalli in posta singola, che trascorrono la maggior parte del loro tempo in box, sono più soggetti a neofobie problematiche perché non sviluppano un bagaglio sufficiente di esperienze emotive e sensoriali per essere meno paurosi di tutto. Ci sono cavalli che sembrano aver paura anche della propria ombra.
Tutto ciò premesso, se si è nella possibilità di scegliere, il migliore ambiente domestico per un cavallo è quello che gli permette di muoversi in libertà all'aperto, insieme o in vicinanza di propri simili, almeno parte della giornata. Se si fanno le scelte giuste fin dai primi anni di vita del cavallo, questo avrà maggiori chance di avere una vita migliore. I vantaggi non sono solo per il cavallo. Se è in salute, ci sono meno spese veterinarie e se ne conserva il valore nel caso un giorno si sia costretti a cederlo.
Altri vantaggi: un ambiente di vita consono alle capacità senzienti del cavallo può consentirgli di combattere neofobie dannose attraverso l'apprendimento per osservazione. I cavalli giovani devono poter osservare gli anziani, o comunque i più edotti, educati e calmi per imparare per emulazione come reagire agli stimoli dell'educazione se devono essere impiegati in qualche lavoro con umani.
Essendo il cavallo un animale neofobico, la scoperta di nuovi stimoli in presenza di altri cavalli calmi e tranquilli, risulta predisponente ad un approccio di curiosità anziché di fuga.
Le scelte di gestione dei cavalli influenzano dunque benessere, capacità di apprendimento ed equilibrio emotivo del cavallo. Le scelte di educazione dei cavalli, parimenti, si riflettono sul suo comportamento. Un addestramento duro predispone ad un cavallo nervoso e poco sereno, diffidente nei confronti delle novità, difficile da gestire. Un addestramento sbagliato causa danni fisici ed emozionali che si ripercuoteranno su valore, salute e prospettive di vita del cavallo.
Scegliere di fare la cosa giusta per il proprio cavallo risolverebbe molti problemi comportamentali assai comuni. L'importante è capire la responsabilità umana nel benessere del cavallo, visto che l'animale non è messo in grado di poter scegliere per sé.
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