Abituazione e generalizzazione di accettazione allo stimolo sono importanti per la sicurezza nella gestione del cavallo. Nella tecnica descritta in questo articolo, vengono ottenuti con gradualità, tenendo conto della soglia di tolleranza che può variare da cavallo a cavallo.

Un processo di apprendimento è un cambiamento durevole del comportamento di un individuo a seguito di un’esperienza passata, espressa dall’animale in seguito all’esposizione a uno stimolo ambientale. L'animale riprodurrà questo nuovo comportamento di fronte allo stesso stimolo. Come regola generale, gli animali cambieranno il loro comportamento nel modo che è loro più favorevole.

*Stimolo = qualsiasi cambiamento nell'ambiente che induca una risposta comportamentale da parte dell'animale (aiuti del cavaliere, evento esterno, un individuo, un rumore, un oggetto, un odore...).

L'assuefazione e la desensibilizzazione sono detti processi di apprendimento «non associativi» ed entrambi fanno parte del cliclo di abituazione. Per le differenze vedi qui. Si basano su un processo di apprendimento che si manifesta attraverso una diminuzione o un aumento di una risposta comportamentale in seguito alla ripetizione di uno stimolo. Si differenziano dall'apprendimento associativo —associazione tra stimolo ed evento - che invece consiste nell'uso di pressioni umane per ottenere un'azione (esempio, se il cavallo sente una pressione con i finimenti e fa un passo avanti, la pressione scompare).

Attraverso l'abituamento il cavallo impara gradualmente a reagire sempre meno, o addirittura a non reagire affatto, ad uno stimolo. Impara che una reazione calma è più appropriata, poiché è più economica dell'attenzione o della fuga.

Assuefazione è ad esempio la mancata reazione al passaggio del trattore davanti al paddock, al temporale, al passaggio di un aereo sul recinto del cavallo. Desensibilizzazione, avviene invece per azioni dirette che interessano il cavallo: la pulizia dei piedi, l'applicazione dello spray anti mosche, la somministrazione del vermifugo o dell'iniezione, la docciatura, lo svolazzamento di una bandiera sulla sua testa, etc...

Il cavallo si abitua a questi stimoli, capisce che non hanno conseguenze lesive per lui, e quindi nel tempo se ne disinteressa o diventa neutrale nei confronti di quegli stimoli ambientali.

Questo tipo di apprendimento di abituazione progressiva può essere applicato a cavalli di qualsiasi età.

Come si deve procedere per abituare un cavallo ad uno stimolo?

L’abituazione dovrebbe essere effettuata per gradi, aumentando l’intensità dello stimolo in modo progressivo senza mai superare la soglia di tolleranza in cui il cavallo inizia ad avere paura. L'intensità dello stimolo per raggiungere questa soglia sarà diverso da un cavallo all'altro e si evolverà man mano che inizia il processo di apprendimento. Se tuttavia rimaniamo troppo al di sotto della soglia di tolleranza, non c'è apprendimento. Questo è un limite sottile e talvolta difficile da comprendere. Significa catturare l’attenzione dell’animale, senza metterlo sotto pressione. Come si dovrebbe procedere?

Individuazione della soglia di tolleranza

La soglia di tolleranza è il momento in cui il cavallo inizia a reagire negativamente quando esposto ad uno stimolo. Spesso è quando compaiono i primi segni di paura.

Esempio 1: Applicazione di uno spray anti mosche.

1) Sono a 2 metri dal cavallo con la bomboletta spray in mano. Il cavallo non è particolarmente attento, il collo è basso e rilassato, le orecchie sono rilassate. → Va tutto bene, posso andare al passaggio successivo.
2) Ora sono in piedi vicino al cavallo, con la bottiglia di spray in mano. Adesso il cavallo comincia a guardarlo, le orecchie sono dritte, il collo si alza leggermente. → Ho raggiunto il limite della soglia di tolleranza, questo passaggio richiede il consolidamento, oppure il ritorno al passaggio precedente.
3) Tocco il cavallo con lo spray. Ha le orecchie dritte, il collo arcuato, gli occhi spalancati e i muscoli tesi, comincia a « sbuffare » o ad impennarsi. → Questo è al di sopra della soglia di tolleranza, dovrei tornare al passaggio precedente e rassicurare il cavallo.
4) Attivo lo spray e il cavallo o si tira indietro o fugge. → Troppo tardi! Sono andato troppo oltre, l'esercizio è un fallimento.

Naturalmente questa scala è solo un esempio. Non tutti i cavalli reagiscono allo stesso modo e non tutti agli stessi stimoli. Ogni persona deve conoscere il proprio cavallo, osservarlo a lungo, per sapere come abituarlo a nuovi stimoli senza superare la soglia di tolleranza.

Pianificazione dell'abituazione

A seconda della sensibilità e del temperamento del cavallo, è necessario predeterminare un certo numero di fasi (distanza tra il cavallo e l’oggetto, intensità…), la prima fase è stabilire la soglia di tolleranza. Successivamente ogni tappa deve essere confermata prima di passare alla tappa successiva, questo significa ripeterla più volte (2 o 3 tentativi) senza che il cavallo reagisca, altrimenti potrebbe essere necessario scendere di una tappa. Affinché il cavallo sia nelle migliori condizioni possibili, lo stimolo va somministrato in un ambiente calmo e sicuro, privilegiando sessioni brevi (di circa pochi minuti) di apprendimento e distanziando le ripetizioni perchè il cavallo si rilassi. Lungi dall’essere una perdita di tempo, questo modo di procedere può garantire sicurezza nel mentre che si insegna qualcosa di nuovo al cavallo, specialmente se non si è addestratori professionisti e si vogliono fare le cose da soli, ma senza rischiare di farsi male.

Esempio 2: Abituare il cavallo alla tosatrice

  • Mostrare la tosatrice al cavallo senza attivarla
  • Azionare la tosatrice a pochi metri di distanza
  • Alla stessa distanza modificare i vari programmi della tosatrice per abituare il cavallo allo stimolo uditivo
  • Avvicinarsi al cavallo con la tosatrice accesa senza azionarla su di lui
  • Azionare delicatamente la tosatrice nella direzione del cavallo
  • Appoggiarla spenta sulla sua spalla
  • Azionarla a velocità e vibrazione minima sul suo mantello
  • Tosare solo una piccola porzione di pelo se il cavallo accetta, e ricompensare con complimenti, carezza
  • Ripetere a distanza di giorni fino a che il cavallo accetta la tosatrice

Sensibilizzazione involontaria

Se viene superata la soglia di tolleranza del cavallo, la ripetizione di uno stimolo può portare ad un fenomeno opposto all’abituazione: la sensibilizzazione. Il cavallo impara quindi a reagire con intensità allo stimolo applicato. Generalmente lo stimolo è spiacevole e la sensibilizzazione si verifica quando il cavallo non può evitare o fuggire dall'esposizione. La situazione aumenta la sua paura iniziale. Il suo livello di attenzione è più alto rispetto a quanto richieda la circostanza, come se il cavallo avvertisse una minaccia, anche se è di fatto inesistente.

Esempio: il cavallo si tira indietro violentemente alla vista dell'acqua, in seguito al fatto che la prima volta non gli è stata mostrata correttamente, magari è scivolato nella postazione doccia.

Quali processi portano alla sensibilizzazione di un cavallo?

La sensibilizzazione si verifica quando uno stimolo viene presentato al di sopra della soglia di tolleranza. Ogni volta che viene presentato lo stimolo, la reazione del cavallo diventa più intensa.

La sensibilizzazione è il più delle volte involontaria. Il cavallo si spaventa per qualcosa che oggettivamente non gli farà male, ma di cui ha paura per una qualche ragione. Nessuno vuole trovarsi di fronte ad un cavallo impanicato per un nonnulla. Per questo i cavalli vanno gradualmente abituati alla vita che faranno, agli stimoli che saranno loro presentati come normale vita di un cavallo domestico.

È importante essere consapevoli che più esperienze di vita fa il cavallo correttamente, meno paure avrà. Affinché il cavallo impari facilmente cosa ci si aspetta da lui, occorre abituarlo a regire in modo neutrale a tutte le operazioni da stalla, da grooming, da equitazione, da trasporto, da mascalcia e da cure mediche.

Lo stesso metodo di abituazione progressiva, fermandosi sempre se si supera la soglia di tolleranza, può essere usato per far accettare al cavallo nuovi stimoli, come l'acqua, saltare un fiume, accettare di salire sul trailer, la pulizia dei piedi, la ferratura, etc..

Iniziare sempre in un ambiente tranquillo, in condizioni in cui il cavallo rimanga il più ricettivo possibile, quando non c'è rumore o agitazione dall'esterno (altri cavalli che passano, rumore del trattore, gente agitata nelle stalle che urla o punisce cavalli, etc.)

Generalizzazione dell'apprendimento allo stimolo

Una volta appresa la lezione in un ambiente tranquillo, il processo verrà ripetuto interamente in modo da confermarlo in ambienti diversi. Quando il cavallo non ha più paura ovunque si trovi, si dice che abbia generalizzato l'apprendimento allo stimolo. Quando uno stimolo è diventato familiare in una data situazione, il cavallo dimostrerà una reazione iniziale più debole se lo stimolo viene presentato in modo diverso (stimolo simile, o stesso stimolo ma in un luogo diverso).

Ad esempio, se si insegna al cavallo a salire e scendere dal trailer nel parcheggio della scuderia con un trailer a rampa molto bassa, senza che debba partire per andare in un luogo diverso, sarà meno teso quando dovrà farlo per andare ad una gara o per cambiare di scuderia e magari il camion avrà una rampa più ripida.

E se non funziona?

Lista di check up:

  • Il cavallo è particolarmente emotivo?
  • Da quanto tempo ha paura di questo particolare stimolo? Se si tratta di una paura appresa da precedenti esperienze negative allo stesso stimolo, sarà più difficile abituare il cavallo utilizzando solo la tecnica descritta.
  • L'iter è stato rispettato, è stato sufficientemente graduale?
  • È dovuto alla mancanza di generalizzazione? Si è provato in più ambienti diversi, in giornate diverse, ad orari diversi, per farne capire la normalità?
  • Il processo di apprendimento è stato troppo veloce? Riparti un passetto alla volta, senza fretta, per assicurarti che il cavallo capisca.
  • Si è stati abbastanza assertivi da portare a termine l'azione senza mostrare paura o ansia nelle varie fasi, contaminando il cavallo con le proprie emozioni in subbuglio? Se è così, farsi aiutare da qualcuno di più esperto che affianchi nel processo di apprendimento e abituazione.
  • Ci sono stati stimoli associati che hanno aumentato la paura del cavallo? Assicurati di lavorare in un ambiente tranquillo.

Assuefazione sconosciuta

Non sempre l'assuefazione è una buona cosa. Il cavallo sovrastimolato con gli aiuti, ad esempio, potrebbe non rispondere più. Se si dà troppo di gamba, anche quando non serve, o ci si appende spesso all'imboccatura, se si usa il frustino quando non serve, il cavallo svilupperà un'assuefazione negativa e, anziché rispondere in leggerezza agli aiuti, imparerà a sviluppare indifferenza, portando a una spirale di maggiori aiuti e sempre più coercitivi.

Utilizzare costantemente la frusta, lo sperone, la gamba, può desensibilizzare il cavallo alle richieste. Per imparare a montare a cavallo in leggerezza, affidarsi ad un buon trainer che sia parsimonioso nella richiesta di ausili, in modo che siano usati quando necessario e non alla rinfusa.

Cavalli da compagnia

Attenzione, anche un cavallo da compagnia, e non da sport o da lavoro, va comunque educato a reagire neutralmente alla normale vita da scuderia. Questo per facilitargli la vita. Anche un cavallo da compagnia ha infatti bisogno di vedere il veterinario, di curare i piedi, di accettare medicazioni, potrà aver bisogno di salire su un van per andare in clinica veterinaria, o per cambiare di stalla. Ha bisogno di accettare la pulizia (potrebbe farsi delle ferite al pascolo che necessitano di essere medicate). Potrà aver bisogno dello spray anti mosche o di fare una iniezione per la sua salute. Avere un cavallo da compagnia, non è una buona scusa per non abituarlo a tutte quelle operazioni per la sua e nostra sicurezza. Troppo spesso si assiste a persone che, con la scusa che non fanno niente con il cavallo, lo lasciano crescere in un paddock senza prendersene cura e poi diventa ingestibile. Alla fine si rivolgono a terzi per liberarsene, e si scopre che sono cavalli difficili anche da ricollocare, perché hanno paura di qualsiasi cosa - rivelandosi pericolosi nella più elementare gestione da terra - perché i loro proprietari sono stati - di fatto - inadempienti alla responsabilità del proprietario di educazione primaria del proprio equino. L'educazione del cavallo non è un optional, è una necessità e un dovere di responsabilità.