In Italia il sistema ippico si regga sui soldi pubblici dei contribuenti, grazie ai generosi finanziamenti del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf).

Una cifra enorme stanziata annualmente per far funzionare tutto il sistema.

I cavalli però corrono solo per al massimo un terzo della loro vita potenziale.

La cifra stanziata per l’accudimento e la cura dei cavalli “a fine carriera” è invece pari a ZERO.

Ogni proposta di riqualificazione dei cavalli da corsa sostenuta attraverso programmi finanziati dal Masaf che è stata presentata all'industria delle corse sino ad oggi, è stata respinta, senza nemmeno prima avviare uno studio di fattibilità e sostenibilità che evidenziasse i numeri attuali dei cavalli da corsa in esubero e la domanda potenziale nel settore dei cavalli da sella, diporto e compagnia.

Le risorse pubbliche per l'ippica potrebbero essere rimodulate, per garantire un fondo di 2 milioni di euro l'anno per la tutela dei cavalli da corsa, almeno i non macellabili, per garantire loro un futuro decoroso e sconfiggere il fenomeno delle corse clandestine su strada e della macellazione abusiva.

Ricordando che 2 milioni e 650mila euro sono stati stabiliti a bilancio 2022 per gli animali della fauna selvatica sequestrati. La manovra del 2021 destinava agli stessi 3 milioni di euro.

Allora non è vero che i soldi non ci sono per la tutela di animali diversi dai pets, non c'è la volontà di tutelare i cavalli da corsa, che è diverso.

Per questo motivo, Horse Angels ha presentato una petizione, Protocollata. al n. 1344 dal Senato della Repubblica Italiana, che è stata annunciata all’Assemblea del Senato nella seduta n. 93 del 27 luglio 2023, che reca il numero 564 ed è stata assegnata alla 9a Commissione permanente (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) per chiedere di avviare un fondo pensionistico per i cavalli da corsa in esubero.

Esempi di buon ricollocamento dei cavalli da corsa ci sono in tutte le discipline equestri. Se ci fosse un fondo per la loro riabilitazione, la domanda di questi individui per essere reinseriti nel mondo del cavallo da sella, sarebbe molto maggiore rispetto a quella attuale che si basa su poche associazioni o gruppi social che volontariamente, e in ristrettezza di risorse, cercano di dare una seconda vita a un numero esiguo di soggetti l'anno.

La domanda di accoglimento di cavalli da corsa a fine carriera, andrebbe invece sostenuta con appositi programmi e campagne stampa finanziati, in modo da rendere sempre più desiderabili questi cavalli che non hanno lacune, né fisiche, né mentali, per un diverso impiego dopo la corsa.

In conclusione, chiediamo un programma di assistenza ai cavalli da corsa a fine carriera; che ne proibisca la macellazione; richieda che i cavalli da corsa siano tracciati fino alla destinazione ultima; preveda di sanzionare chi fa finire tali cavalli al macello o alle corse clandestine su strada e che le contravvenzioni finiscano in apposito fondo, alimentato anche da altre risorse pubbliche e di promuovere le donazioni di enti e privati per il fondo di fine carriera dei cavalli da corsa, fondo che dovrebbe supportare una rete di associazioni registrate e riconosciute che si occupino di ricollocamento dei cavalli ippici.

Nel video, l'evento "Dopo la Corsa" realizzato al Silverado Ranch di Momperone (AL) il 3 settembre 2023, con esibizioni di cavalli da corsa, trotter e purosangue inglesi, ricollocati per le attività a sella dopo la fine della loro carriera in ippodromo.