Il 21 febbraio 2023 è stata presentata denuncia ai carabinieri di Cinisello Balsamo per l'abigeato di cui è stato vittima il cavallo King Arthur.
A denunciare Valentina Dellegrazie, amazzone briantea, tratta in inganno ad affidare il cavallo, con microchip 38027100100115, nato il 28 febbraio 2002, passaporto 01101500297, ad un uomo della provincia, sul falso presupposto che sarebbe andato al pascolo in alpeggio in Monza Brianza in quanto cavallo a fine carriera sportiva.
Valentina non ne aveva ceduto la proprietà, aveva dato il cavallo solo in affido in modo che chi lo riceveva non potesse cederlo a terzi senza il suo consenso.
Il nome di quest'uomo che voleva un cavallo anziano solo come tosaerba le era stato fornito dal maneggio dove normalmente alloggiava il cavallo. Il cavallo era partito con regolare modello 4, ma non è mai arrivato dove si presumeva dovesse andare. L'intestatario di quel codice di stalla il cavallo non lo ha mai visto.
Capita spesso, gli spazzini dei cavalli indicano nei modelli 4 destinazioni dove i cavalli non arriveranno mai.
Quando Valentina ha insistito di sapere dove invece fosse andato a finire King Arthur, le è stato risposto che era stato rubato presumibilmente da zingari.
In attesa di sapere come la procura della Repubblica intenda punire l'inganno, o intenda credere che il cavallo sia arrivato in alpeggio per essere immediatamente rubato dagli zingari, poiché la storia di Valentina è simile a tante storie che abbiamo già sentito, vi possiamo solo dire di essere di base diffidenti nel ricollocamento del cavallo anziano.
Le statistiche internazionali sono impietose: il 70% dei ricollocamenti di cavalli anziani fallisce nell'arco dei primi 3 anni.
Quando il fallimento non è frutto di un inganno, il cavallo torna indietro a chi lo aveva affidato/ceduto o passa di mano (più passaggi di mano ci sono, meno è probabile che la storia finisca bene per il cavallo).
Se invece dietro c'è la malavita del cavallo, gli spazzini dei cavalli a fine carriera, il cavallo va direttamente al macello generando un introito per chi lo ha ritirato con il falso presupposto di portarlo in un maneggio o azienda agricola o fattoria didattica per scopo pascolo, ippoterapia o passeggiate una tantum.
Ci sono questi personaggi che ritirano sistematicamente i cavalli da maneggi, scuderie, case private, ippodromi, rispondendo agli annunci per ricollocamento o, ancora peggio, il loro contatto viene fornito a chi cerca una sistemazione a fine carriera per il cavallo dagli operatori della filiera, non sempre complici ma spesso indifferenti e superficiali (dall'istruttore di equitazione, dal veterinario o dal maniscalco ad esempio).
Gli spazzini di cavalli fanno un lavoro a domicilio costante e sempre con l'inganno, cioè quella pillola zuccherata che rende il tutto più accettabile. Anziché dire che portano il pony, asino o cavallo al macello, specialmente quando si tratta di animale non destinato alla filiera alimentare, indorano il tutto con la necessità di un equino per l'ippoterapia, il pascolo, la necessità di ripulire il sottobosco, i bambini piccoli e disabili che vogliono un cavallo da compagnia... dopo un pò li si riconosce quando rispondono agli annunci sui social, perché rispondono a tutti gli annunci, in modo sistematico, dandosi pronti a ritirare qualsiasi cavallo, come se disponessero di pascoli infinti.
State attenti, spesso sono fiancheggiati da scuderie realmente esistenti, e quindi sono in grado di fare il modello 4 di trasporto per una apparente tracciabilità. La cosa più triste è che nonostante le innumerevoli denunce, questi personaggi sembrano sempre farla franca. Per i carabinieri si tratta spesso di affido incauto, anziché di abigeato o frode alimentare o falso documentale.
Quando la persona che cede il cavallo è d'accordo, vuole solo liberarsi di un peso, e ha bisogno di lavarsi la coscienza con la giustificazione del cavallo andato al pascolo, lo spazzino di turno trova la triangolazione perfetta nella frode alimentare (perché comunque di reato si tratta quando si manda un cavallo NON DPA al macello).
Diverso quando la persona non è affatto d'accordo con questo destino e viene tratta in inganno da veterinario, maniscalco, istruttore di equitazione o chiunque altro, che fornisce il numero dello spazzino di cavalli per il ritiro del cavallo a fine carriera di cui poi non si sa più nulla.
Speriamo che per King Arthur sia fatta giustizia e ci sia un reinvio a giudizio per abigeato.
Vi terremo informati, mentre se avete voi notizie per Valentina su King Arthur, potete contattarla alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.