Nel leggendario west il furto di cavalli era punito con l'impiccagione. Allora i cavalli avevano un valore più centrale per la comunità, visto che da loro dipendevano i trasporti di merci e persone e tanti altri mestieri.
Oggi in Italia il furto di cavalli a malapena è perseguito, tanto che, specie in alcune regioni, è diventato di una frequenza insopportabile per chi al proprio cavallo è legato e/o subirebbe un danno morale e patrimoniale notevole dalla conseguenza del furto.
Eppure, difficilmente le forze dell'ordine si danno molto da fare per indagini, investendo risorse pubbliche, su furti di cavalli, specialmente se non ci sono indizi e una pista già pronta da seguire su chi abbia commesso il reato. In taluni casi poi, le forze dell'ordine giudicano il caso una questione civile, rendendo difficile recuperare il cavallo, anche quando non è finito nel circuito della macellazione ed è ancora vivo e vegeto, semplicemente è stato rivenduto ad altri.
Facciamo un esempio, si danno i cavalli a una persona che si ritiene affidabile, la quale i cavalli li fa sparire, vendendoli senza il permesso del proprietario in anagrafe. Purtroppo è possibile, anzi, all'ordine del giorno. In base a leggi e consuetudini, per la compravendita del cavallo basta l'accordo di tipo orale, come si prova allora che la persona che ha venduto i cavalli non aveva il possesso legale di essi? Le autorità risponderanno che si tratta di una disputa patrimoniale, non di tipo penale, dunque di rivolgersi a un avvocato civile, in quanto le forze dell'ordine non c'è nulla che possano fare.
Mentre potrebbe sembrare ovvio, per chi ha ceduto incautamente un cavallo, che la persona che lo vende senza chiedere consenso al cedente iniziale ha, in effetti, rubato il cavallo, non è sempre così. Il "furto civile" è, legalmente parlando, molto diverso dal furto penale, che è il tipo di crimine che si verifica quando qualcuno taglia la recinzione e rimuove un cavallo dalla proprietà senza permesso. Nel secondo caso, vi è una chiara delineazione tra le due parti: una è il delinquente e l'altra è la vittima. Una questione civile, al contrario, è considerata una disputa tra due persone oneste. Se le forze dell'ordine decidono che la cessione a terzi del cavallo è un caso civile, giustamente o meno, si rifiuteranno di considerare la perdita del cavallo un crimine.
Ottenere la restituzione del cavallo dopo un furto civile è possibile, ma può essere difficile e costoso, e occorre cautelarsi sin dall'inizio per migliorare le possibilità di successo. La tutela migliore sta nella prevenzione e nella corretta informazione sui passaggi di mano dei cavalli.
Civile contro penale
Che cosa è esattamente un "furto civile"? Potremmo definirlo l'atto dell'ottenere o utilizzare la proprietà del querelante assumendo o esercitando il controllo sulla proprietà e rendendo tale uso, disposizione o trasferimento, non autorizzati. In altre parole, il furto civile si verifica quando qualcuno che ha accesso legale al cavallo, perché gli è stato dato in concessione, comodato, o con qualsiasi altra formula, lo prende o lo vende senza il permesso di colui che gli ha dato il cavallo.
Esempio. Si lascia il cavallo in un maneggio, il maneggio vende il cavallo. Il proprietario del maneggio potrebbe affermare di avere il diritto di tenere e / o cedere a terzi il cavallo, specialmente se ci sono di mezzo crediti irrisolti. Di fatto, se il maneggio si rivolgesse ad un avvocato civilista per il debito insoluto, riuscirebbe, nel tempo, posto che il valore economico dei cavalli sia inferiore o pari al debito, ad avere la proprietà dei cavalli come pegno in luogo del debito, sempre ammesso che, vista l'azione civile, non si trovi un accordo economico che sciolga la ritenzione del cavallo/i da parte del maneggio.
Certamente, se il maneggio si fa giustizia da sé, senza ricorrere all'avvocato, ci può essere ambiguità nell'interpretazione della vicenda.
Spesso, se un caso è trattato come penale o civile, si riduce all'interpretazione delle forze dell'ordine. Dal punto di vista di chi ritiene che il cavallo gli sia stato tolto in modo indebito, è vantaggioso che le forze dell'ordine trattino il caso come penalmente rilevante e indaghino di conseguenza. Ma, dal punto di vista delle forze dell'ordine, non c'è nulla di ovvio. Entrambe le parti possono affermare - correttamente o meno - che hanno diritti di proprietà sullo stesso cavallo. Se entrambe le parti hanno un qualche grado di legittimità --- o anche se riescono a convincere le forze dell'ordine di averlo - queste potrebbero arretrare e dichiarare la questione di tipo civile.
Molte volte, il tutto si riduce alla capacità di dimostrare il caso. Se non è possibile presentare prove indiscutibili del fatto che il cavallo sia stato ingiustamente sottratto al querelante, gioco forza per le forze dell'ordine rifiutarsi di spendere soldi pubblici per perseguire il caso come un crimine. Ricordiamoci che per le attuali leggi/consuetudini, basta un accordo orale per rendere una compravendita legale. E come dimostrare che quell'accordo orale non è stato affatto preso? Inoltre, se ci sono debiti da saldare, il querelato potrebbe avere le sue giuste ragioni per trattenere il cavallo per ottenere il pagamento del dovuto.
Alle volte, le forze dell'ordine potrebbero semplicemente non avere voglia di spendersi e spendere risorse pubbliche dietro beghe di soldi e conti da pagare tra persone di cavalli. Se la questione viene declassata a civile, non rimane che trovare un accordo tra le parti con o senza rivolgersi ad un avvocato civilista.
I passi da compiere nel caso di furto di cavalli
Recarsi alla locale stazione dei carabineri per la denuncia di furto/smarrimento è il primo passo.
Mentre si descrive la situazione all'ufficiale che registra il verbale, rispettare i fatti ed evitare gli attacchi personali per vendetta e similari. La persistenza può pagare, ma occorre tatto ed educazione per assicurarsi la collaborazione virtuosa delle forze dell'ordine. Occorre essere onesti, credibili, perché le fandonie, non appena vengono alla luce, portano al declassamento dei fatti. Fornire informazioni false o fuorvianti nel tentativo di ottenere un risultato più veloce può solo far perdere di credibilità.
Se l'atto di scomparsa del cavallo viene giudicato una questione civile, allora l'unica speranza di riavere indietro il cavallo è di agire in giudizio per conto proprio. In altre parole, bisognerà andare da un avvocato civile e concordare una strategia con esso in base alle prove che si hanno. Se l'avvocato ha già esperienze precedenti di procedimenti simili, è un vantaggio. Può essere più conveniente un arbitrato che andare a processo. Va valutato caso per caso, il valore del cavallo e altre variabili, perché la giustizia non è matematica, ma relatività.
Se il cavallo non ha un elevato valore economico, è auspicabile almeno un tentativo di mediazione tra le parti, prima di finire in tribunale. Se il caso arriva in corte, il giudice esaminerà le prove e ascolterà le argomentazioni di ciascuna delle parti e quindi emetterà un giudizio. In caso di insoddisfazione della decisione, la parte soccombente può appellarsi: una procedura che porta la controversia a un'altra corte. Ma anche il "vincitore" può uscire dal tribunale sentendosi un perdente, nel caso venga assegnato un giudizio monetario, cioè una somma a compensanzione, che difficilmente può superare il valore commerciale del cavallo, a fronte di spese di avvocati che rischiano di essere superiori.
Vale la pena fare un processo per un furto civile di cavallo?
La risposta può essere solo personale. C'è chi ne fa una questione di principio, costi quel che costi. Chi ragiona in termini economici e di opportunità. La maggior parte delle persone sceglie di non adare a processo, a causa delle spese da preventivare in avvocati, dei tempi lunghi del giudizio in civile, dei costi "emotivi" della causa e dell'incertezza del risultato.
Citiamo qui un caso concreto dove Horse Angels ha fatto la mediazione extragiudiziale. Un cavallo era stato rubato in un determinata regione e venduto in un'altra. L'acquirente, a sua detta ignaro che il cavallo provenisse da un furto, ha tentato di fare il passaggio di proprietà in anagrafe. La persona a cui il cavallo era stato rubato aveva denunciato il furto, quindi è scattato il sequestro immediato del cavallo. Il cavallo è stato affidato dapprima al querelato, poi, su richiesta del querelante, a quest'ultimo. Intanto, il penale è stato declassato a civile, perché l'acquirente è riuscito a provare che non aveva commissionato lui il furto, ma semplicemente aveva comperato un cavallo da un commerciante. Tempo qualche anno dal furto, il processo è iniziato, senza dare a nessuna delle parti la certezza di poter vincere. Il cavallo era oramai anziano, un cavallo da diporto, e al massimo la sentenza poteva stabilire una modica somma di compensazione per quale delle due parti avrebbe perso il cavallo. Infine, la persona a cui il cavallo era stato rubato, compreso che non avrebbe avuto chissà quale risarcimento morale e patrimoniale, ha realizzato che essere il custode giudiziario del cavallo era un danno, in quanto non aveva più tempo, né denaro, per seguirlo, né poteva cederlo a terzi per tutto il tempo della disputa e dunque del sequestro del cavallo. Horse Angels ha mediato per la restituzione del cavallo al querelato, che lo voleva, dietro pagamento di una cifra pattuita a titolo di compensazione simbolica, che avrebbe comportato per entrambi un risparmio sui costi processuali. La mediazione ha concluso la vertenza.
Come proteggersi in preventivo
In primo luogo, regolarizzare l'equino in anagrafe equidi e intestarselo presso la stessa. Altrimenti cosa si va a denunciare in caso di furto? Lo smarrimento di un cavallo che sulla carta appartiene a terzi? Il passaggio di proprietà in anagrafe equidi potrebbe non essere risolutivo. Paradossalmente, un passaggio di proprietà non richiede venditore e acquirente contestualmente di fronte a un funzionario che fa vece di pubblico, quindi può essere artefatto e contestabile.
Quando si prende un cavallo è importante ottenere la fattura di vendita. Se la cessione è gratuita, la scrittura privata che lo dimostra. Questi documenti devono contenere, come minimo, informazioni sull'acquirente e sul venditore, una descrizione del cavallo, compresi eventuali segni identificativi, numeri di registrazione, prezzo di acquisto, termini e firme dell'acquirente e del venditore. Altri documenti, come registrazione anagrafica, passaporti, etc... sono utili, ma non sono una prova sostitutiva della proprietà, dal momento che - per le consuetudini - un cavallo può essere ceduto anche con un contratto verbale e la mancata registrazione anagrafica dà luogo eventualmente a una sanzione ma non è un reato "penale".
Altri documenti che possono dimostrare di essere proprietari o detentori: documenti veterinari, dichiarazioni di Coggins test effettuato, assicurazioni, fattura di trasporto equide, documento di trasporto, registro di carico e scarico degli equidi, repertorio fotografico della vita dell'equino presso la propria struttura e prove del suo mantenimento.
Se il cavallo vive presso strutture di terzi, per proteggersi da furti/smarrimenti strumentali, è importante pagare regolarmente l'affitto.
Se il cavallo viene fatto appositamente sparire, ad esempio, per i mancati pagamenti, potrebbe essere difficile dimostrare la colpa e il dolo. L'altra parte potrebbe infatti insistere che il cavallo era stato ceduto spontaneamente con un accordo verbale, compensativo per le rette non pagate. Nella maggior parte dei casi, non esistono accordi scritti per la stabulazione dei cavalli nei maneggi, e questo diventa un difetto quando c'è una disputa civile sul possesso di un equino.
Il contratto è essenziale ed è pensato per proteggere entrambe le parti, incluso il titolare del maneggio da persone inadempienti sui costi di mantenimento dei cavalli. L'accordo scritto è una scrittura privata e ha più peso in caso di contenzioso rispetto all'accordo verbale, purché siano ben contraddistinte le parti, allegati magari i documenti di identità e vi sia la firma, data e luogo delle parti.
Conservare le prove dei pagamenti delle rette di pensionamento del cavallo. È molto comune per le persone che sottraggono un cavallo sostenere che il proprietario deve loro dei soldi. Anche andando in civile, il creditore potrebbe vincere. Anzi, dovrebbe essere il creditore ad andare da un avvocato e promuovere un giudizio a fronte magari di un giudice di pace, perché potrebbe ottenere il pignoramento dei cavalli in luogo del debito, anziché "aggiustarsi" da solo senza mediazione con il debitore con il rischio di farsi denunciare per furto. Il titolare del maneggio può infatti conservare un diritto di "ritenzione", poiché i cavalli nel nostro ordinamento giuridico sono animali da allevamento e da reddito (cose) e quindi possono essere pignorati per debiti e fungere da pegni per saldare i debiti.
Le prove di pagamento della cifra mensile di stabulazione in maneggio, insieme ai titoli di proprietà, possono evitare il declassamento del caso da penale a disputa civilistica sull'attribuzione di proprietà di un cavallo.
Sfortunatamente, molti autori di furti di cavalli sono recidivi nella quasi certezza dell'impunità. Per proteggersi, è una buona idea fare una piccola ricerca prima di affidare il proprio cavallo a qualcuno, privato o maneggio che sia.
Inoltre, occorre tenere presente che chi è esperto di furti di cavalli può essere maestro nel mascherarsi per conquistare la fiducia altrui e crearsi le opportunità per commettere il crimine. Questo è tanto più vero in coloro che vivono di commercio illecito di cavalli. Ci sono individui che fanno del riciclare i cavalli altrui il proprio espediente per vivere. Sono predatori seriali, che si mettono perfino sui social per trovare cavalli in regalo, che i proprietari non possono più mantenere, magari per avviarli alla macellazione abusiva. Si nascondono dietro a false identità, si mascherano con fattorie didattiche, falsi agriturismi, falsi paradisi artificiali, come sottoboschi da tenere puliti, per giustificare il fatto che possono perndere cavalli in esubero, anche non produttivi, con facilità. Per difendersi da costoro, occorre verificare attentamente le credenziali e pretendere una tracciabilità degli equini eventualmente ceduti.
Se il cavallo ha un elevato valore economico, ci si può cautelare anche con una buona assicurazione, che certo non risolverà il lutto affettivo del perdere un cavallo amato, ma potrebbe risarcire il danno economico.
Il furto penale di cavalli
Non c'è dubbio che se di notte qualcuno entra, taglia la rete e porta via il cavallo, si tratti di un furto penale. Attenzione che potrebbe essere anche un furto su commissione per risolvere contenziosi o controversie su soldi. In ogni caso, occorre denunciare immediatamente ai carabinieri perché l'anagrafe equidi registri il furto, così da poter essere reintracciati in caso di ritrovamento. Si possono poi far circolare su siti appositi le foto del cavallo, sperando che sia identificato. Chance di riabbracciarlo sono poche, perché i microchip sono facilmente rimovibili e i cavalli possono essere spostati in regioni diverse se devono essere venduti per impieghi equestri, oppure possono essere macellati abusivamente. Ancora manca in Italia la mentalità per cui ogni acquirente si intesta il cavallo in anagrafe, e anche questo rende più facile il furto di cavalli. Se poi gli animali vengono macellati abusivamente, chiaramente venirne a capo è impossibile, incluso ottenere giustizia per il reato, a meno di non conoscere l'identità di chi ha commesso il furto e il tragitto per il macello e di riuscire a provare l'ingresso del cavallo nel circuito della macellazione (con prove inconfutabili, non con ipotesi di reato).
Per cautelarsi contro il furto di cavalli, occorrerebbe non tenere i cavalli in posti isolati, evitare di appoggiarli a delinquenti, mettere telecamere a circuito chiuso, avere scuderie a prova di furto e, finalmente, insistere per avere pene decisamente più severe per il furto di cavalli, in modo che il crimine sia maggiormente scoraggiato.