Sono incredibili le vicende giudiziarie del cavaliere bergamasco Oberti e ben documentate dai media, per la gravità dei fatti di cui è stato incolpato.
Condannato il 10 settembre 2021 a 6 mesi di reclusione dal Tribunale di Rimini per avere ucciso la cagnolina Gina, di razza Jack Russel nel 2014, durante un concorso di sport equestri a San Giovanni Marignano al Riviera Horses.
Il CONI lo ha squalificato per doping nel 2015 per 2 anni e 3 mesi.
Dopo il periodo di sospensione, è stato reintegrato a tutti gli effetti come cavaliere.
Successivamente si è impicciato di nuovo in fatti giudiziari, allorché a Dalmine, dove gestisce un maneggio insieme alla sua famiglia, è stato accusato di estorsioni e incendi ai vicini per ampliare il circolo ippico, come si è potuto leggere sulla cronaca lombarda. Da ciò l'arresto.
In appello, il tribunale ha ritenuto non sussistente l’ipotesi estorsiva derubricando le condotte contestate all’imputato nel reato di violenza privata di cui all’art. 610 c.p.
Il fatto della violenza privata su persone, segnalato da Horse Angels alla procura federale, il 06_02_23 con Provvedimento Tribunale Federale RG 39_19 PA 16_19, è stato giudicato senza rilievo, per carenza di connessione con l’attività federale.
Peccato che il CONI, in data 16 dicembre 2021 avesse promulgato quando segue: tutti i soggetti tesserati che vengono sanzionati con sentenza passata in giudicato per violenza su persone e animali sono fuori non dalla singola federazione ma da tutto lo sport italiano.
In particolare, all’interno dei principi fondamentali degli statuti delle Federazioni è stata prevista l'abrogazione dell’articolo 7.4.8, con l’approvazione di un nuovo, ultima comma (comma n.4) nell’ambito del punto 12 dei Principi Fondamentali, denominato “Principio di libera prestazione delle attività sportive”: “È sancito il divieto di tesseramento anche presso Enti diversi da quello nel quale gli è stata comminata la radiazione per i soggetti nei cui confronti sia stato irrogato il provvedimento di radiazione da parte dei competenti Organi di giustizia delle Federazioni e delle Discipline Associate riconosciute dal CONI, conseguente ad atti di violenza e/o di molestie nei confronti delle persone e/o degli animali. Al fine di rendere effettivo tale divieto, il provvedimento di radiazione, così come l’eventuale provvedimento di riabilitazione, devono essere definitivi e comunicati, da parte dell’organismo sportivo che ha emesso la sentenza di radiazione, al CONI che li rende noti, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di tutela dei dati personali, a tutte le Federazioni, le Discipline Associate, gli Enti di promozione sportiva e le Associazioni Benemerite. In caso di trasgressione del divieto, la Procura generale dello Sport segnala alla Procura dell’Ente interessato l’illecito ai fini dell’avvio dell’azione disciplinare nei confronti degli organi amministrativi responsabili della violazione e trasmette gli atti alla Giunta Nazionale del Coni per la dichiarazione di nullità a ogni effetto del tesseramento vietato”.
Ora, questo cavaliere è stato condannato in primo grado per uccisione di animale, e in secondo grado per violenza privata su persone. Come mai è ancora nello sport? Il nuovo regolamento CONI di tolleranza zero per le violenze non vale nulla?!?!?
Qui articolo della FISE che gridava ai 4 venti, fuori dallo sport i condannati per violenze e molestie, anche su animali.