E' successo a Morolo, in provincia di Frosinone, dove un uomo avrebbe acquistato tramite annuncio web una puledra di 3 mesi, spacciata per essere una quarter-horse con documenti genealogici, per la cifra  di euro 3.500 dichiarata.

La cavalla, che era stata generata da GFC Quixote (padre) e Nona Iceland Scheila (madre), o almeno così risultava dal certificato rilasciato dalla American Quarter Horse Association che il venditore ha ceduto insieme alla puledra.

Presentava però delle macchie non tipiche dei quarter, i test genetici eseguiti per dissipare i dubbi avrebbero rilevato che lo stallone del documento anagrafico non poteva essere il padre e che neppure la fattrice corrispondeva.

L'acquirente ha quindi presentato una denuncia per l’ipotesi di reato di truffa contro il venditore. L’uomo, rappresentato dagli avvocati Felice Petrillo e Stefano Di Pietro, sostiene di aver speso 30.000 euro per il nutrimento, le cure ed il ricovero della puledra, da cui la richiesta di risarcimento danni.


Dura la replica

In relazione ad alcuni articoli di giornale usciti nei giorni scorsi sui quotidiani locali (nello specifico Ciociaria Oggi, Messaggero e Frosinone Today) inerenti un' ipotetica truffa nell’ambito di una compravendita di un puledro, il sottoscritto Avvocato, nell’interesse della allevatrice di cavalli di Pofi (così è additata negli articoli), proprietaria della cavalla Sheila (nella foto con la puledra) e destinataria delle accuse mosse dal commerciante di Morolo, in merito a quanto pubblicato tiene a precisare quanto segue : la Sig.ra mia assistita contesta nella maniera più assoluta la veridicità di quanto affermato dal commerciante di Morolo, poiché del tutto pretestuoso ed infondato.

La stessa, nello specifico, ha tenuto un comportamento assolutamente corretto e scevro da profili di dolo e/o di colpa. Nel declinare ogni profilo di addebito, la Cliente, pertanto, si riserva sin d’ora di far emergere la realtà degli eventi nelle opportune sedi, ove si difenderà con ogni mezzo. Resta inteso che la mia assistita, alla quale, tale vicenda ha creato un grave danno di immagine ed economico per la pubblicità negativa che ne è seguita, sta valutando l’opportunità di presentare già da adesso una denuncia-querela per calunnia e diffamazione nei confronti di tutte le persone che hanno avuto voce in capitolo nella vicenda sopra descritta.

 Avv. Cinzia Stirpe