Vi avevamo raccontato lo storia dell'artiere di origini albanesi che lavorava all'Ippodromo di Pisa che, in data 28 luglio 2020, aveva malmenato la compagna all'Ippodromo di Cesena, per poi essere arrestato dalle forze dell'ordine lungo il tragitto in camion con i cavalli per il ritorno a casa.

Ebbene, è stato condannato per lesioni personali. Assolto dall’accusa di sequestro di persona e maltrattamenti perché il fatto non sussiste. Dovrà anche pagare un risarcimento di 2.500 euro alla parte civile. Sentenza pronunciata dalla presidente del collegio del Tribunale di Livorno Elena Nadile il 16 luglio 2021.

L’imputato, difeso dagli avvocati Marco Meoli e Luciano Picchi, è stato riconosciuto colpevole solo per le lesioni personali ricevendo una condanna a un anno e quattro mesi senza la condizionale. La sua accusatrice, un’imprenditrice livornese di 36 anni, assistita dall’avvocato Anna Francini, lo accusava di averla picchiata e costretta a non chiedere aiuto dopo una lite furibonda scoppiata in ippodromo a Cesena e conclusa con l’arresto dell’uomo a Migliarino da parte della polizia, che era stata allertata da una telefonata di richiesta di soccorso della donna.
 
La violenza alla compagna all'artiere è costata una pena di 16 mesi di carcere, ma è tornato libero dopo circa un anno.