Il noto driver e allenatore di cavalli da trotto Massimo Trevellin, 62 anni di Padova, è stato assolto dalle accuse di aver dopato la cavalla da corsa Siriana con il nandrolone, di frode in competizione sportiva, di maltrattamento animali e di detenzione di farmaci vietati in assenza di prescrizione medico veterinaria.
Il nandrolone è un derivato del testosterone, e dunque uno steroide anabolizzante.
Il giudice Francesca Chillemi ha accolto le richiesta della difesa, il penalista Giorgio Gargiulo.
A cinque anni dall’avvio dell’inchiesta (con tanto di perquisizione) Trivellin esce pulito dalla vicenda. Tutto era nato da un esposto (anonimo) che accusava il driver di macellare i cavalli bloccati in quanto trovati positivi al doping. Nulla di vero, ha sostenuto la difesa. Davanti al giudice era stato convocato un trainer albanese che operava nell’allevamento di Piombino dove Trivellin teneva una ventina di cavalli suoi. Quest’ultimo si era avvalso della facoltà di non rispondere: è risultato che era stato cacciato dal proprietario.
Peraltro il cavallo di Trivellin, nella gara cui partecipò, agli esami anti doping condotti dal Mipaaf, era risultato positivo sia alle prime sia alle seconde analisi, quindi in giustizia sportiva era risultato "colpevole" stando ai dati pubblicati sul sito istituzionale dedicato alle corse di cavalli.
Altri processi ordinari a carico dello stesso driver
Un processo ulteriore, davanti al giudice padovano Chiara Bitozzi, nel quale Trevellin ha dovuto rispondere di frode in competizioni sportive e maltrattamento di animali - in concorso con il trevigiano Giuseppe Barzan di Quinto di Treviso e di Alessandro Fonte di Padova - riguarda l’impiego di sostanze dopanti nell’estate del 2011 quando il cavallo da trotto Oneil Bye Bye sarebbe stato drogato in una gara da trotto presso l’ippodromo di Padova: all’animale sarebbe stato somministrato un farmaco con il principio attivo di Etodolac, un fans utilizzato per ridurre dolore e flogosi nelle malattie artritiche.
Il processo di primo grado a giugno 2016 si è concluso con la sentenza che il cavallo non era stato dopato. Proprietario, allenatore e driver non avrebbero alterato il risultato della competizione sportiva. Assolti perchè il fatto non sussiste. Con questo verdetto, il giudice monocratico Chiara Bitozzi ha scagionato dalle accuse di frode in competizione sportiva e maltrattamento tutti e 3 gli imputati.
La giustizia sportiva
Per l'ipotetico doping alla sostanza dell'Oxazepam (un rilassante), su Star Grif Italia, Supremost e Madyson De Gloria, correnti nell'estate 2016 presso l'Ippodromo di Padova, Trevellin è stato "punito" in giustizia sportiva con la sospensione dalla qualifica di allenatore e driver per mesi 12 e la multa di euro 3.000 a cavallo. I cavalli distanziati e sospesi per un mese.
A questo punto, se il procedimento arriverà, come dovrebbe in teoria essere, anche in giustizia ordinaria presso il Tribunale di Padova, forse avremo un copione già visto ben 2 volte: assolto perché il fatto non sussiste. Della serie: quando la giustizia sportiva e l'ordinaria non sembrano parlare la stessa lingua.