Un agonista di endurance ha frustato e calciato così violentemente il proprio cavallo da causargli una frattura.
Risultato? Sospeso solo per 30 mesi.
Una protesta è stata presentata alla FEI sul ciò che ha fatto Khalid Jumaa Salem Al Khatri degli Emirati Arabi Uniti in una corsa di resistenza CEI1 * ad Abu Dhabi lo scorso dicembre 2018.
A distanza di mesi, il tribunale sportivo della FEI rende noto di aver giudicato Al Khatri colpevole di maltrattamento di cavalli.
Il tribunale ha stabilito che Al Khatri ha ripetutamente frustato il castrone di 12 anni con le sue redini, quando si è reso conto che stava per essere sorpassato. Ai sensi delle regole di endurance della FEI, nessuna frizione o attrezzatura può essere utilizzata come frusta.
"Il signor Al Khatri ha frustato il cavallo almeno 18 volte e lo ha calciato violentemente fino a quando non è crollato per sfinimento", afferma il rapporto disciplinare.
"Le sue azioni sono state tutte catturate nel filmato dal vivo ... Il Tribunale ha potuto così scoprire che quelle azioni costituiscono abuso perché indubbiamente hanno causato dolore o inutili disagi al cavallo".
Il dipartimento veterinario della FEI ha confermato la frattura di una zampa, aggiungendo che il cavallo non è stato abbattuto ma operato.
La FEI giustifica il disciplinare tutto sommato blando con il fatto di non aver visto alcuna prova "che provasse la causa o il fattore alla base della frattura".
"Tuttavia, in termini generali, vi è evidenza che le fratture spontanee (fratture che non sono state causate da forze esterne come colpire un oggetto solido) nei cavalli sono causate da affaticamento osseo già esistente (frattura da stress) dovuto a sovraccarico a lungo termine e cattiva gestione come sovrallenamento, mediocre fondo di allenamento e intensa frequenza di competizione".
"Anche se l'affaticamento osseo preesistente è la causa più probabile di questa frattura, non ci sono prove fisiche a supporto di questo.
"L'alta velocità in una competizione contribuisce al sovraccarico e potrebbe aver innescato la frattura. Non c'è tuttavia alcuna prova fisica per supportare questo."
Il tribunale ha stabilito che, mentre non c'erano prove a sostegno di una frattura spontanea, "il fatto che il cavallo abbia avuto una gamba fratturata, non essendo causato da una forza esterna, non poteva essere ignorato".
L'atleta è stato condannato a pagare anche una sanzione pecuniaria.
Il disciplinare tutto sommato blando ha mandato su tutte le furie chi chiedeva la radiazione.
Mohammed Saeed al Blooshi, un altro concorrente, è stato sospeso per 18 mesi e multato per l' abuso di Songbird FF nella stessa gara.
Il terzo equestre punito in questi giorni dal tribunale sportivo FEI, sempre nell'ambito dell'endurance, è stato Abdul Rahman Saeed Saleh al Ghailani per la sua corsa su Sarab nella gara di 160 km di Presidents Cup ad Al Wathba il 9 febbraio 2019. È stato squalificato per 12 mesi e multato. Ha dovuto inoltre rinunciare al secondo posto in qualifica in quell'evento prestigioso per via dell'appiedamento.
Tutte e tre le denunce sono state depositate da Pauline van Drumpt a nome del gruppo "Clean Endurance" per ipotesi di maltrattamento dei cavalli.
E' stato inoltre sottolineato come sia scandaloso e inaccettabile che i funzionari della FEI - i veterinari e giudici - presenti all'evento rimanessero in silenzio e non avessero in prima persona deferito gli atleti per gli abusi che hanno portato alla morte di un cavallo.
"Il Tribunale considera della massima importanza esprimere chiaramente che gli abusi sui cavalli devono essere presi molto sul serio per ridurre al minimo le sofferenze inutili dei cavalli e che la corretta applicazione delle norme e dei regolamenti sugli abusi equestri da parte della FEI e dei funzionari della FEI è cruciale per il futuro e per la sopravvivenza dello sport equestre in generale e in particolare della disciplina di Endurance. "
Va detto che l'endurance è la disciplina di sport equestri più nell'occhio del ciclone per gli sforzi giudicati eccessivi cui sono sottoposti i cavalli e l'utilizzo sfrontato di doping.