Ravenna 13 gennaio 2021. Il professionista era finito nel mirino degli inquirenti per via di soppressione e maltrattamento di animali, dall'indagine su queste ipotesi di reato, si è aperta quella della presunta frode fiscale per oltre un milione di euro di profitti in nero.
E’ la cifra che la guardia di Finanza e la polizia locale hanno finito di sequestrare ieri a un veterinario 47enne. Il sequestro, di danaro e titoli, come riportato in una mota delle Fiamma Gialle è scattato in esecuzione a un provvedimento preventivo emesso dal Gip Andrea Galanti su richiesta del Pm Marilù Gattelli.
Gli approfondimenti tributari sono partiti da accertamenti su reati diversi da quelli finanziari ora contestati. In particolare il veterinario, molto noto a Ravenna, era finito nel mirino degli inquirenti per via di soppressione e maltrattamento di animali acconsentendo illegalmente – prosegue l’accusa - anche alle richieste di proprietari senza scrupoli. Ed è così che il 10 dicembre scorso la polizia locale, assieme ai carabinieri forestali del Soarda di Roma, aveva perquisito lo studio veterinario rilevando varie irregolarità nella conduzione dell’ambulatorio sul fronte igienico-sanitario, dello smaltimento di rifiuti e di carcasse animali, oltre che di medicinali sia per uso veterinario che umano (vedi antiepilettici e anabolizzanti) non registrati.
Ma soprattutto erano stati trovati 619 mila euro dentro a due scatole in garage oltre a varie agende riferibili secondo le Fiamme Gialle alla contabilità in nero. Sulla base di ciò, i militari sono giunti a contestare una maxi-evasione dal 2014 a oggi. Dagli accertamenti bancari – prosegue la nota – è emerso che il veterinario faceva arrivare sui conti dei genitori somme congruenti con i redditi dichiarati per poi impiegarle per l’acquisto di terreni e per investimenti finanziari.
La liquidità dall’attività in nero veniva invece usata per tutte le esigenze familiari tanto che negli ultimi anni non risultava alcun prelievo dai conti. Dunque, dopo il sequestro dei 619 mila euro, in esecuzione al provvedimento del Gip, gli inquirenti hanno sequestrato altri 119 mila 771 euro sul conto bancario intestato al professionista e gli investimenti finanziari nel suo conto titoli per i residui 338 mila 761 euro raggiungendo così la soglia massima indicata dal Gip.