Penale Sent. Sez. 6 Num. 22275 Anno 2020

La Corte d'Appello di Venezia nel 2020 aveva a disposto in favore dell'autorità giudiziaria francese la consegna di un rom italiano, in relazione a un'indagine condotta per i reati di furto commesso in banda organizzata, ricettazione in banda organizzata e partecipazione ad un'associazione per delinquere dedita alla commissione di crimini e reati puniti con la pena di dieci anni di reclusione.

In particolare, il rom cavallaro, era accusato di tre furti, riguardanti in tutto undici calessini (sulky) da competizione, nonché la ricettazione di altri sulky, provento di distinti furti commessi da persone risultanti con lui in rapporti di convivenza e/o affinità.

L'incolpato osservava che i reati per cui si procedeva corrispondevano ad ipotesi di delitto previste anche dalla legge italiana; e avrebbe voluto non essere estradiato, ma semmai essere incarcerato in Italia, lamentando che il carcere francese era inumano, con particolare riferimento alle condizioni in cui versava il carcere preposto nella situazione di pandemia da Covid-19, penitenziario in cui erano stati già riscontrati numerosi casi di contagio sia tra i detenuti sia tra gli agenti di polizia penitenziaria.

La Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile.