20 Ottobre 2021- È capitato a Gubbio il caso di una persona che a sguito del sopralluogo della Asl è finita in tribunale. Gli addetti del servizio veterinario della Asl si sono trovati di fronte a uno spettacolo allarmante: equini maltrattati, denutriti, tenuti tra i rifiuti, in mezzo a vecchi oggetti, pezzi di ferro, arnesi in metallo.
Il tutto all’interno di locali non adeguati a essere definiti stalle decorose. A quel punto gli addetti del servizio veterinario dell’Asl, chiamati a fare un sopralluogo in un terreno con allevamento di animali nel comprensorio di Gubbio, hanno raccolto tutta una serie di elementi con i quali hanno redatto poi una relazione di servizio.
Da lì poi, e in seguito sopralluogo, è scattata la denuncia del proprietario, che è difeso dall’avvocato Rossano Monacelli. L’uomo deve rispondere delle accuse di maltrattamento di animali, e nello specifico di due cavalli custoditi all’interno “di una proprietà con una struttura di ricovero risultata priva di lettiera adeguata e asciutta”. In base agli elementi raccolti dagli addetti della Asl sarebbe stato appurato che la lettiera era tutta ricoperta di feci, fatto questo che impediva sia il decubito degli animali che il loro movimento.
Uno dei cavalli “presentava uno stato evidente di denutrizione deducibile dai seguenti parametri riscontrati: pelvi e groppa prominenti, posteriore incavato, ma con pelle non tesa, costole facilmente visibili, linea dorsale prominente con pelle infossata su entrambi i lati, stato del sensorio depresso e sofferente, mantello sporto e non curato”.
Secondo i veterinari dell’Asl che erano intervenuti l’animale presentava anche una lesione, infetta perché non curata, alla zampa posteriore destra, con evidenti difficoltà motorie. Il cavallo veniva trovato morto pochi giorni dopo l’ispezione del servizio veterinario pubblico.
Nella proprietà erano presenti “alcuni cani custoditi in recinti privi di cuccia e sprovvisti di tettoie per la protezione dalle intemperie; recinti aventi reti di contenimento fatiscenti e accumulo di materiali non pertinenti all’allevamento”.
Horse Angels: "Speriamo che il giudizio sia esemplare e che sia applicata la pena accessoria di divieto allevamento e trasporto di equini per 5 anni, il massimo che con l'attuale normativa è possibile chiedere".