MESSINA - Il Gup di Messina Carmine De Rose ha condannato con rito abbreviato 19 persone e ne ha assolte due in un procedimento scaturito dall'inchiesta «Beta», sviluppata nel luglio del 2017 dai Ros di Messina. L’indagine riguarda gli affari del clan Santapaola.
I condannati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, frodi informatiche, gioco d’azzardo illegale, trasferimento fraudolento di beni, corse clandestine di cavalli.
Il clan avrebbe avuto interessi negli appalti pubblici e avrebbe potuto contare sulla complicità di funzionari comunali. I boss diversificavano gli investimenti e avevano le mani sulle corse clandestine di cavalli, sulle scommesse e sui video-poker.
La cellula del clan sarebbe stata in grado di avvalersi di professionisti, imprenditori, titolari di società, funzionari pubblici per gestire tutti questi interessi illeciti.
Tra qualche giorno comincerà il processo per gli altri 25 imputati che hanno scelto il rito ordinario.