Condanna esemplare per maltrattamenti e uccisione di animali, la vicenda a San Clemente di Rimini relativa ad una situazione accertata nel 2015, di cui si è chiuso ora il processo di primo grado.
Il Tribunale di Rimini ha condannato in primo grado a un anno e 6 mesi di reclusione, a fronte di una richiesta di 2 anni formulata dalla pubblica accusa, un 57enne di San Clemente (RN), nella cui proprietà, fu trovato un cane impiccato e diversi equini che versavano in condizioni di salute precaria.
Difeso dall'avvocato Andrea Muratori, che ha annunciato ricorso in appello per chiedere piena assoluzione, l'uomo doveva rispondere di uccisione e maltrattamenti di animali, macellazione clandestina e omessa custodia di armi, nella fattispecie un fucile da caccia e munizioni regolarmente detenuti, ma lasciati in una roulotte senza le cautele necessarie per evitare che terzi se ne potessero impossessare.
Il blitz delle guardie ecozoofile di Fare Ambiente, nel luglio 2015, portò al rinvenimento di quello che fu ribattezzato un allevamento lager: un cane spinone femmina chiuso in un box stretto in condizioni precarie, un asino tenuto legato sotto il sole cocente, cavalli detenuti in gabbie con misure non regolamentari e ovini in stato di disidratazione.
Inoltre fu rinvenuta la carcassa di un altro cane spinone, maschio. Una morte accidentale, secondo l'allevatore, che si difese dicendo che l'animale si era strozzato con la catena nel tentativo di saltare la recinzione.
L'accusa di macellazione clandestina, invece, sorse a seguito del rinvenimento di ossa riconducibili a equini.