Era morto il 24 gennaio 2021 dopo giorni di agonia per una caduta in pista, Pietro Alberto Brocca di anni 21, un fantino che lavorava al San Rossore di Pisa e originario del sassarese.

E' notizia dell'1 Marzo 2022 che il pm Egidio Celano chiede il reinvio a giudizio di 3 giudici di gara per omicidio colposo in concorso. Ai tre viene imputa una negligenza nell’assicurare la sicurezza del “circuito”. 

I prodromi

La caduta era avvenuta durante una corsa di galoppo nel convegno di giovedì 21 gennaio 2021 all'ippodromo di San Rossore. Il giovane era stato trasportato in gravi condizioni all'ospedale di Cisanello dove era morto domenica 24 gennaio, dopo tre giorni di agonia.

Il decesso si era determinato per un gravissimo trauma cranico procurato dalla caduta sul terreno, prima che il fantino finisse per essere travolto da altri cavalli che sopraggiungevano.

Sempre a San Rossore il 28 febbraio un'altra corsa di purosangue è stata funestata da un incidente in pista, con la caduta che ha coinvolto i fantini Monteriso, Arras e Gavino Sanna, quest'ultimo intubato per perforazioni ai polmoni.

I colleghi riuniti nell'Unione Italiana Fantini (UIF) avevano annunciato uno sciopero dopo il sopralluogo effettuato in pista l' 8 marzo: la pista era stata valutata pericolosa per l'incolumità degli atleti.

Buche nelle piste e altre criticità

Negli ippodromi ci sono addetti ai lavori che si occupano della manutenzione degli impianti; rastrellare le piste, annaffiare, controllare le staccionate, coprire le buche, aggiungere sabbia se serve. Un servizio fondamentale per la tutela degli atleti, umani e animali. E' un servizio che ha bisogno di risorse evidentemente, troppo spesso trascurate o sottostimate.

Sono anni che si parla di degrado delle piste degli ippodromi, che segue il degrado generale dell'ippica e le risorse sempre minori a disposizione del comparto.

A maggio 2020 (D.M. 6 maggio 2020 n. 4701) il Mipaaf ha stabilito che le società di corse, destinatarie delle sovvenzioni, debbano provvedere al miglioramento degli impianti, perseguendo l’ammodernamento e l’adeguamento delle strutture dell’ippodromo. Le risorse disponibili vengono assegnate da allora con nuovi criteri di ripartizione e di modalità di utilizzo stabilite dal citato decreto direttoriale.

Gli ippodromi ricevono sovvenzioni per il  perseguimento di uno o più dei seguenti obiettivi:

  • miglioramento e ammodernamento degli impianti degli ippodromi gestiti dalle società di corse riconosciute;
  • adeguamento delle strutture dell’ippodromo, volte ad assicurare la loro agibilità, la sicurezza ai sensi delle vigenti norme, e il benessere degli animali;
  • realizzazione di investimenti volti ad elevare l’attrattività per il grande pubblico nonché al fine di garantire la sicurezza socio-sanitaria.

Difficile pensare che nella cifra che prendono gli ippodromi non ci siano soldi sufficienti per coprire la spesa della manutenzione della pista.