Un ricorso presentato dalla Associazione nazionale allevatori “Passionecaitpr M.G.P.S.” contro il Masaf e nei confronti della Associazione nazionale allevatori CAITPR - Cavallo Italiano da Tiro Pesante Rapido (che si è costituita nel procedimento) per l'annullamento di un decreto direttoriale che rigettava la richiesta formulata da PassioneCAITPR M.G.P.S. di riconoscimento quale ente selezionatore e di approvazione di un secondo programma genetico per la razza equina CAITPR è stato accolto dal TAR del Lazio che ha annullato il provvedimento di diniego.

Secondo il TAR, non è giustificato il monopolio del piano genetico di selezione della razza TPR.

Attualmente al libro genealogico sarebbero iscritte 2.838 femmine e 397 stalloni. Ma la norma prevede che, anche se la razza fosse a rischio di estinzione, l’Autorità competente possa rifiutare l’approvazione del programma genetico “se tale programma genetico comprometterebbe il programma genetico realizzato da un altro ente selezionatore per la stessa razza e già approvato nello Stato membro in questione”.

Il Ministero, nel caso di specie, non offre una motivazione esaustiva del diniego di approvazione del programma genetico, omettendo di rappresentare in che modo lo stesso comprometterebbe il programma genetico realizzato da un altro ente selezionatore per la stessa razza, sostiene il TAR.

Ne consegue che il rifiuto della approvazione del programma genetico non possa basarsi sulla sola accertata presenza di altro programma approvato, né che basti affermare che un frazionamento del programma genetico potrebbe “comportare danni irreversibili” (come asserito dal Comitato nazionale zootecnico), senza avere prima motivato con espliciti riferimenti anche alle dimensioni delle popolazioni riproduttrici che rientrano in tali programmi genetici, pena la non percepibilità degli asseriti “danni” e dell’ipotizzata irreversibilità degli stessi.

Il Masaf è quindi tenuto a riesprimersi sul merito della richiesta di approvazione di Passionecaitpr di un secondo programma di selezione genetica per questa razza di cavalli.

Con questa sentenza, viene superato in linea di principio quel monopolio che ha caratterizzato finora la filiera zootecnica italiana del cavallo.

Il provvedimento