Lecce, 23 giugno 2020, Il gup Sergio Tosi, al termine del rito abbreviato, ha condannato Angelo Baglivo, 37enne di Noha per il tentato omicidio ai danni di un giovane, aggravato dai futili mutili di una lite scoppiata per una compravendita di cavalli. I fatti si sono verificati il 14 novembre scorso, nelle campagne tra Noha e Cutrofiano, in provincia di Lecce.
L’avvocato Donato Sabetta, difensore di Baglivo, ha sostenuto in aula che il colpo di pistola era partito accidentalmente e che l’agricoltore non era intenzionato ad uccidere l’operaio. La difesa presenterà ricorso in Appello appena saranno depositate le motivazioni della sentenza (entro 15 giorni).
L’imputato rispondeva di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. Non solo, anche di tentata estorsione aggravata. E poi viene contestata la detenzione di arma clandestina (una pistola calibro 7,65). Inoltre, Baglivo rispondeva della detenzione illegale di una doppietta calibro 12 e di ricettazione.
Nel corso della discussione in aula, il pm Alberto Santacatterina ha invocato la condanna a 10 anni di reclusone.
G.G., 27enne di Galatina, vittima dell’aggressione armata, è assistito dall’avvocato Angelo Greco, ma non si è costituito parte civile.
I fatti come emersi dalla cronaca
Il 14 novembre scorso, l'imputato e la vittima si erano incontrati in una masseria di proprietà del padre dell'imputato, nelle campagne tra Noha e Cutrofiano in provincia di Lecce, Puglia, per trattare uno scambio e compravendita di cavalli.
L'imputato voleva ottenere dalla vittima un cavallo in buona salute in cambio della sua cavalla infortunata. Ostentando l’arma, l'imputato sarebbe ricorso a minacce pur di concludere a suo vantaggio la trattativa. La vittima, un 27enne di Galatina, è stato colpito in pieno viso da un proiettile che gli ha trapassato la bocca. Il giovane è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione del “Vito Fazzi” di Lecce e successivamente sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per la rimozione del proiettile. L'imputato sostiene che il colpo di arma da fuoco sia partito incidentalmente.