L'equiturismo, trekking a cavallo o trekking equestre è una pratica dell'equitazione che consiste nell'uso del cavallo per il piacere di cavalcare in luoghi lontani dalla civiltà, ad esempio nei boschi o in montagna. Normalmente lo si pratica cavalcando l'animale stesso, ma rientrano sotto questa voce anche le attività che prevedono l'uso di veicoli a trazione animale, quali carri o carrozze. Non può essere definita propriamente "disciplina sportiva", poiché si pratica solo a scopo ricreativo; tuttavia i cavalli hanno bisogno di un adeguato allenamento per gestire tante ore di marcia.
Gli itinerari adibiti a questo scopo si chiamano ippovie. Le ippovie sono normalmente attrezzate per dare la possibilità di intraprendere un viaggio a tappe, anche di diversi giorni, appoggiandosi a strutture idonee per le soste o, ancora meglio, in agriturismi.
Non esistono particolari razze di cavalli adatte al turismo; molto spesso i cavalli sportivi (trottatori, saltatori) non più adatti alle competizioni, vengono "riciclati" per l'equitazione di campagna. Molto importante, invece, è che siano docili e tranquilli: non si devono spaventare se passa un'automobile, una motocicletta, una bicicletta, un cane, un fagiano, ecc.
In Italia l'attività ricreativa è promossa da più enti di promozione sportiva ed è disponibile in tutte le campagne dove esiste una tradizione di cultura equestre.
N.B. L'equiturismo non deve essere confuso con l'"Endurance equestre", sport che prevede un determinato itinerario (in campagna) da percorrere in un tempo prefissato e che richiede capacità agonistiche, sia da parte del cavallo che del suo conduttore umano.