Con escursioni someggiate, trekking someggiato, onotrekking, asinotrekking, escursioni, o passeggiate con gli asini, si indica una particolare forma di mobilità dolce che prevede, nelle escursioni in montagna, l'affiancamento di animali da soma, di solito asini o, più di rado, muli (i bardotti sono assai meno utilizzati).

Gli animali, a differenza di quanto avviene nel trekking equestre, non vengono cavalcati ma accompagnano solamente le persone: si tratta quindi di passeggiate in compagnia degli asini, i quali possono essere usati per trasportare pochi chili di peso, di solito il bagaglio dei turisti o degli escursionisti, il necessario per il pic-nic o per il pranzo al sacco o, per brevi tragitti, anche i bambin, per un peso complessivo consigliato che non deve essere superiore al 30% del peso dell'asino stesso, in generale, intorno ai 40 kg, corrispondente circa al bagaglio di 2 o 3 escursionisti.

Gli operatori

Le escursioni someggiate sono spesso proposte da persone preparate ed esperte di montagna e dai possessori di questi animali che li noleggiano come parte integrante dell'offerta ecoturistica legata alla montagna.

Nel caso di escursioni accompagnate, gli operatori-guide sono spesso professionisti delle escursioni someggiate che hanno seguito corsi di formazione specifici e posseggono i patentini da Operatori di attività assistita con asino (O.A.A.A.) e/o da Accompagnatore turistico ambientale someggiato (A.T.A.S.).

Gli asini

Gli asini si abituano per tutto il percorso a essere tenuti con la corda da una persona che li precede, mentre tutti gli altri escursionisti si troveranno a fianco all'asino o leggermente dietro, per sicurezza fuori dalla portata degli zoccoli; gli animali bevono nei corsi d'acqua che incontrano durante il percorso e mangiano l'erba lungo il sentiero, ma la loro alimentazione può venire integrata dall'operatore con una razione aggiuntiva, per esempio di orzo, per completare il loro nutrimento.

Tipologie di escursioni

Esistono diverse formule di passeggiate con gli asini. Le passeggiate organizzate su sentieri facili e ben battuti, accompagnati da un operatore, vengono offerte un po' da tutti e sono le preferite dalle famiglie con bambini.

Alcuni propongono circuiti di durata maggiore, nei quali si può essere accompagnati da un operatore oppure condurre autonomamente gli asini: in questo caso è meglio essere escursionisti esperti e preparati, perché si dovranno gestire da soli l'organizzazione, la durata e la scelta dell'itinerario, la scelta del rifugio o del luogo di sosta e ristoro, ecc. Anche le escursioni guidate possono offrire una formula flessibile in cui essere parzialmente autonomi; per esempio, ci si può unire a un gruppo che si sta muovendo lungo un insieme di sentieri solo per un tratto.

Esiste anche soluzione intermedia, vantaggiosa per chi non è escursionista esperto o non vuole organizzare tutto da solo: un'escursione organizzata da un operatore che si occupa sia della preparazione dell'itinerario e del soggiorno sia della preparazione dell'equipaggiamento, ma che non accompagna gli escursionisti lungo il percorso; la preparazione prevede che alla partenza venga consegnato l'asino già equipaggiato (con la lunghina, la cavezza, il basto e gli accessori per la pulizia dell'asino) insieme a vari consigli tecnici e di condotta.

Aziende specializzate offrono anche soggiorni natura per classi scolastiche o con accoglienza bambini, su percorsi attrezzati e scelti per loro.

Phielmon BaudetBenefici dell'escursione someggiata

Queste escursioni, che sostituiscono l'antico lavoro degli asini di portare il peso di trasporto di beni, oggi acquisiscono ben altro significato. Se da una parte può permanere la possibilità di far portare lo zaino o il cibo per un pic-nic all'asino, è la sua compagnia oggi il bene più apprezzato che fa scegliere questo tipo di escursione.

Pragmaticamente, olfatto e vista degli asini sono ottimi, così come il loro senso del pericolo: in situazioni potenzialmente pericolose e poco chiare l'asino metterà sull'avviso gli escursionisti a vari chilometri di distanza dal pericolo stesso. L'asino è meno impulsivo e turbolento del cavallo, e la fama di "testardo" gli viene dal "riflettere" per capire la situazione prima di agire, rivelando in più occasioni la sua intelligenza.

In terzo luogo, l'asino è un animale cooperativo, molto comunicativo, socievole e socializzante se in media può passeggiare tra i 25 e i 40 km al giorno, di fatto cammina anche in funzione di quanto viene motivato dal gruppo escursionistico, ossia da quanto viene coinvolto e convinto alla fatica e alla bellezza del viaggio da chi lo conduce, e proprio come farebbe un nuovo compagno di viaggio, per esempio un conoscente che, invitato a partecipare all'escursione di un gruppo di amici, dapprima sarà indifferente ai bambini e alle singole persone, per poi, strada facendo, ricercare la loro presenza e il loro affetto man mano che aumenta la conoscenza reciproca. La sua compagnia paziente è particolarmente indicata per le famiglie e i bambini, le passeggiate sono un'ottima attività all'aperto anche per i diversamente abili.

Storia

L'esigenza di svolgere lavori agricoli o spostare grossi carichi in montagna, per esempio trasportare legna sugli stretti sentieri che si snodano nei boschi, per secoli è stata risolta usando asini, animali pazienti, agili e dalle ridotte dimensioni, scelti per le loro caratteristiche principal: la resistenza alla fatica fisica e la loro docilità.

Per lo stesso motivo per secoli l'asino è stato la cavalcatura umile per le persone che non potevano permettersi di andare a cavallo. I muli, a loro volta, hanno fatto la loro parte come fedeli compagni degli Alpini, presenza costante in tutti i libri ambientati nelle trincee durante la Prima guerra mondiale. Muli e asini per secoli hanno affiancato gli uomini in montagna, per la quale sono ben adattati.

L'industrializzazione, la meccanizzazione dei trasporti e l'apertura di nuove strade carrabili in montagna, hanno ridotto a dismisura la presenza di asini, facendoli finire come carne da macello o per la produzione lattiera, fin quasi alla loro scomparsa dalla cerchia degli animali domestici consueti.

Amatori ne hanno voluto il rilancio, soprattutto in Francia, la patria dell' escursione someggiata e dell'onoturismo, attività nate negli anni '80, che si sono però sviluppati solo a partire dal decennio successivo, con un ulteriore incremento negli anni 2000.

In Italia l'interesse alle passeggiate con gli asini si è acceso solo verso gli anni novanta per aumentare lentamente nel decennio successivo, pur restando ancora una modalità di escursione poco diffusa seppure in espansione. Le prime escursioni someggiate in Italia si sono svolte nel Parco nazionale dei Monti Sibillini.

La cultura della mobilità dolce

Le escursioni someggiate favoriscono un uso ecocompatibile di questi animali: infatti, l'interesse per questi equini e il loro benessere è un fenomeno recente ed è cresciuto negli ultimi decenni come reazione e valorizzazione consapevole di "una parte di mondo in via di estinzione", per questo, passeggiare con gli asini aiuta a ricollocare gli asini stessi nel loro rapporto con l'uomo, dando loro una nuova funzione socializzante.
Uomo e asino camminano insieme affrontando un passaggio lungo un sentiero.

Allo stesso modo, la riscoperta degli asini è andata di pari passo con il declino del turismo di massa, la nascita del Movimento Slow e di una visione turistica più attenta alle esigenze del turismo di nicchia e allo stesso tempo più vicina al contesto locale degli operatori sul territorio, visto come un bene da valorizzare. Nell'ultimo decennio la diffusione dei valori dell'ambientalismo è arrivata a una visione più ampia legata al movimento per la decrescita felice, nel cui contesto culturale l'escursionismo someggiato si inserisce agevolmente, tanto da venir usato, tra il 2004 e il 2005, come forma di attivismo, da François Schneider, un divulgatore della decrescita.
Asino equipaggiato per un'escursione

In quest'ottica, l'escursionismo someggiato viene usato come ingegnosa alternativa per recuperare turisticamente zone poco ricche di risorse appetibili al turismo tradizionale: a metà strada tra onoterapia, riscoperta della tradizione, e moderno escursionismo di gruppo organizzato, la pratica di questa forma di mobilità dolce è recente e si affianca agli altri modi pensati per favorire uno sviluppo sostenibile del territorio e valorizzare le risorse locali in chiave ecoturistica, per esempio con la riscoperta delle antiche mulattiere e dei tratturi usati come ippovie e greenway.

Diffusione

Al 31.12.19 si contano 26.947 asini, muli e bardotti in Italia.