Roma. Approvata alla Camera dei Deputati la proposta di legge antibullismo a prima firma del deputato bergamasco Devis Dori, Alleanza Verdi Sinistra. Ora passa al Senato.

Nella giornata di mercoledì 6 settembre è stata approvata all’unanimità alla Camera dei Deputati la proposta di legge per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo, che reca la prima firma di Devis Dori, il quale da anni in Parlamento si batte per un potenziamento della normativa antibullismo.

Quali sono i contenuti fondamentali della proposta di legge?

La legge 71 del 2017, che attualmente si occupa solo di cyberbullismo, viene estesa anche al bullismo, anche in considerazione del fatto che il bullismo è ben più diffuso del cyberbullismo.

Ogni Istituto scolastico, nell’ambito della propria autonomia, deve adottare un codice interno per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo e deve istituire un tavolo permanente di monitoraggio, del quale fanno parte rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie ed esperti di settore; inoltre, nei Regolamenti di istituto devono essere recepite le procedure da adottare per la prevenzione e il contrasto del bullismo.

Si riconosce l’importanza di prevedere e incentivare l’istituzione negli istituti scolastici sia di servizi di sostegno psicologico agli studenti per prevenire fattori di rischio o situazioni di disagio sia di servizi di coordinamento pedagogico, per contribuire al pieno sviluppo delle potenzialità di crescita, di inserimento e partecipazione sociale, agendo in particolare sulle relazioni interpersonali e sulle dinamiche di gruppo.

Al Dirigente scolastico viene riconosciuto un ruolo più incisivo e strutturato per la gestione di episodi di bullismo che coinvolgono gli studenti, anche segnalando i casi più gravi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni per l’attivazione di misure di natura amministrativa.

Viene creato un nuovo strumento chiamato “Progetto di intervento educativo” predisposto dal Tribunale dei minorenni, a fronte di condotte aggressive, anche in gruppo, anche per via telematica, nei confronti di persone, animali o cose ovvero lesive della dignità altrui. Pertanto è uno strumento efficace non solo nei casi di bullismo, ma in tutte quelle circostanze in cui ci sono comportamenti che manifestano pericolosità sociale. Questo progetto disposto dal Tribunale viene poi gestito e verificato dai servizi sociali, anche con la possibile partecipazione del nucleo familiare, e ha una finalità rieducativa e riparativa e può prevedere (la proposta di legge li indica esplicitamente) anche lo svolgimento di attività di volontariato sociale o la partecipazione a laboratori teatrali, laboratori di scrittura creativa, corsi di musica, lo svolgimento di attività sportive e artistiche.

Trattandosi di “misure amministrative” del Tribunale per i minorenni e non “sanzioni penali” sono misure applicabili anche ai minori di 14 anni d’età. Quindi, non c’è una “condanna” in senso stretto, ma un percorso da dover intraprendere.

Particolarmente importante è anche il riferimento agli atti aggressivi nei confronti degli animali riconoscendo la correlazione fra gli atti di violenza sugli animali e la violenza sulle persone: nella grande maggioranza dei casi, chi compie atti di violenza sulle persone è già passato da azioni di crudeltà su animali in una continua escalation, pertanto se si attribuisse il giusto peso agli atti di crudeltà su animali, con una risposta sociale adeguata, si potrebbero evitare anche tanta violenza sulle persone in prospettiva futura.

Le misure amministrative del Tribunale per i minorenni, così congegnate, anche con l’esplicito riferimento ai possibili percorsi di mediazione, con il coinvolgimento della vittima nella misura in cui lo sceglie liberamente, rappresentano il giusto equilibrio tra prevenzione e contrasto del bullismo.

Nei casi in cui il “progetto di intervento educativo” non dovesse sortire gli effetti auspicati, il Tribunale per i minorenni potrebbe applicare misure più restrittive, quali l’affidamento del minorenne ai servizi sociali e, nei casi più gravi, il collocamento del minorenne in comunità.

Viene potenziato il numero 114 “Emergenza infanzia!” gestito da Telefono azzurro, con il compito di fornire alle vittime, ovvero alle persone congiunte o legate ad esse da relazione affettiva, un servizio di prima assistenza psicologica e giuridica da parte di personale dotato di adeguate competenze e, nei casi più gravi, informare prontamente l’organo di polizia competente della situazione di pericolo segnalata. Inoltre, attraverso un’APP offerta gratuitamente dal servizio 114 sarà prevista una specifica area dotata di una funzione di geolocalizzazione, attivabile previo consenso dell’utilizzatore, nonché di un servizio di messaggistica istantanea;

Viene stabilito un monitoraggio periodico da parte dell’Istat che deve ogni 2 anni svolgere una rilevazione su bullismo e cyberbullismo per misurarne le caratteristiche fondamentali e individuare i soggetti più esposti al rischio.

Si istituisce la “Giornata del Rispetto” fissata al 20 gennaio di ogni anno (data di nascita di Willy Monteiro Duarte cui è dedicato il progetto di legge), quale momento specifico di approfondimento delle tematiche del rispetto degli altri, della sensibilizzazione sui temi della non violenza psicologica e fisica, del contrasto ad ogni forma di discriminazione e prevaricazione.

Si prevede l’inserimento di un esplicito riferimento nei contratti di telefonia mobile (attivazione di un numero telefonico dato in uso ai figli) delle responsabilità civili dei genitori per i danni provocati dai figli minorenni in conseguenza di atti illeciti posti in essere attraverso l’uso della rete. Si introduce nel “Patto educativo di corresponsabilità” già previsto dal c.d. Statuto delle studentesse e degli studenti (DPR 249/1998) un esplicito impegno per le famiglie a collaborare con la scuola per consentire l’emersione di episodi riconducibili ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, di situazioni di uso o abuso di alcool o di sostanze stupefacenti e di forme di dipendenza, dei quali i genitori o gli operatori scolastici dovessero avere notizia.

Si prevedono periodiche campagne informative di prevenzione e sensibilizzazione (es. pubblicità progresso) sull’uso consapevole del Web da parte della Presidenza del Consiglio.