Mentre circola la bozza per la riapertura dell'ippica, vengono fuori tutti i nodi per una vera ripresa.
La ripartenza non sarà facile e non sarà a breve. I contratti tra le società ippodromi e il Mipaaf per lo svolgersi delle corse non sono stati stipulati per l'anno in corso. Negli anni passati, si procedeva a proroghe e deroghe.
La bozza per la riapertura prevede invece che il contratto per la disputa delle corse sia inviato ai prefetti. In assenza di tale contratto, e dunque di un responsabile per la sicurezza con tanto di timbro bollato, contratto registrato, è improbabile che le prefetture diano il consenso alla riapertura.
Nel caso ci fossero infatti casi di Covid19, e venisse fuori che l'apertura dell'ippodromo era in deroga, che in quell'ippodromo si correva senza un contratto per l'anno in corso, regolarmente registrato, e che le misure di sicurezza non erano state rispettate, chi risponde? Il Mipaaf che ha concesso le giornate di corse in deroga?
Altra domanda, come fa il Mipaaf a occuparsi di riaperture, se prima non si occupa di stipulare i contratti per l'anno in corso, ponendo fine al regime delle mille proroghe con cui sembra che gestisca da anni l'ippica?
E' tutto studiato a tavolino perché nessuno sia mai responsabile di alcunché? E come è possibile che ogni anno siano stanziati finanziamenti agli ippodromi, senza contratto regolarmente registrato?
Ecco un altro nodo che viene al pettine. Poi le società di gestione, prive di contratto, ma che gestiscono in proroga, non si occupano di stanziare cifre per il miglioramento degli impianti, dell’organizzazione delle corse e via dicendo, che incide anche sulla sicurezza dei cavalli, con ippodromi fatiscenti, dove mancano i ricambi di sabbia, ci sono buche in pista, vengono tollerati personaggi che fanno ben altro business, e via dicendo.
Il Mipaaf combatte i caporalati in agricoltura, ma si comporta come un "caporalato" nei confronti degli ippici non mettendoli in regola, facendoli vivere di precariato. E quelli, da precari, non investono sul futuro.
Intanto svetta nella cronaca che la Ministra Bellanova propone per il Cura Italia bis fondi per i floravivaisti e le perdite che hanno avuto nei mesi di chiusura.
Che ne è della proposta di Horse Angels di redistribuire il montepremi non utilizzato nei mesi di lockdown per la salvaguardia del precariato nell'ippica? Cavalli e persone deboli? Contano solo i precari nei campi agricoli per il Ministero? E i precari dell'ippica, praticamente il 100% degli ippici, cavalli e umani? Quelli non sono vite da tutelare? Sono la serie C degli italiani? Poi ci lamentiamo se le mafie sono un dente dolente dell'ippica? Quelle si insinuano dove lo stato abdica, come è il caso dell'ippica.
Vogliamo un dirigente ippica al pqa1 che si occupi di sistemare la filiera, con contratti seri, registrati, non proroghe, che si metta a predisporre misure serie e severe per la legalità, controlli quantitativi anti doping, controlli severi sui prestanome.