L'ippica minaccia di chiudere i battenti al primo gennaio 2024 se non ci saranno più sovvenzioni statali. Sia la rete di ippodromi, che gli operatori, in due distinte veline, sostengono che chiuderanno se lo stato non investirà più soldi nell'ippica con la legge di bilancio in preparazione.

Comunicato delle società di corse: https://equos.it/.../manovra-societa-di-corse-con-questi.../

Comunicato degli operatori: https://www.sportface.it/.../ippica-crisi.../2326229...

In particolare gli operatori chiedono:
 
1) Un aumento dello stanziamento del montepremi di 20 milioni di euro annui per i prossimi tre anni per consentire alla filiera ippica di continuare a svolgere il proprio lavoro. 2) Una diversa distribuzione del montepremi a livello geografico per garantire alle macroaree ippiche adeguate risorse proporzionate al numero e alla qualità dei cavalli. Premi più alti e riduzione dei costi per le scuderie attraverso una mirata gestione delle risorse e del numero delle giornate di corsa. 3) Revisione delle convenzioni (accordi economici di remunerazione) con le società di corse che dovranno garantire impianti adeguati e non quasi in abbandono come accade ora, per supportare adeguatamente il lavoro degli operatori e offrire al pubblico strutture adeguate. 4) Avere finalmente un sistema di pagamento dei premi entro 30 giorni dalla data della corsa. Al momento si raggiungono ritardi dai 120/130 giorni per i pagamenti con ritenuta, fino ai 10 mesi per quelli con fattura.
 
Non chiedono nulla, al solito, per la tutela dei cavalli. Neppure nel punto 3 sulla revisione della convenzione con le società di corse, dove è citato che le sovvenzioni agli ippodromi dovrebbero essere impiegate per supportare il lavoro degli operatori e migliorare l'accoglienza del pubblico. Lì poteva essere strategicamente aggiunto: anche per migliorare le condizioni di vita dei cavalli. Ricordiamo che in Germania a breve i cavalli non potranno più essere alloggiati in box h24, avranno il diritto al paddock (tutti i cavalli inclusi i cavalli da corsa). Dunque nel decreto sovvenzione ippodromi, volendo fare la tutela dei cavalli, si potrebbe inserire l'obbligo per gli ippodromi di costituire adeguati paddock di sgambamento in libertà dei cavalli a riposo, fruibili al pubblico, che invece di norma non potrebbe entrare nelle scuderie. E questa sarebbe una operazione anche di rilancio di immagine sul benessere equino.
 
Dal punto di vista delle richieste di Federippodromi, oltre ad aumentare e rinnovare le sovvenzioni, che possa avere una qualche valenza per la tutela dei cavalli, si trovano invece queste 3 proposte condivisibili:
- Dal 1 Giugno al 30 Agosto le corse devono svolgersi solo in notturna , con inizio alle ore 20, per la tutela della salute equina e per il pubblico.
- Pubblicazione degli Albi degli operatori ippici titolari di colori e di patente proprietari, allevatori, fantini, driver, allenatori, tutti regolarmente tesserati.
- Regolamento nazionale condiviso per l'accesso alle scuderie ed all'area tecnica ( insellaggio e tondino).
 
Le ultime due proposte impatterebbero positivamente nella lotta contro le ippomafie, permettendo di tenere fuori dagli ippodromi gli "operatori" delle corse clandestine e loro mediatori o prestanome. La pubblicazione degli albi, consentirebbe di dare un freno anche al lavoro in nero, permettendo adeguata retribuzione e trattamento assicurativo e pensionistico alle manovalanze di scuderia.
 
Da tenere conto nella valutazione: solo in Italia l'ippica vive di fondi pubblici. All'estero è una filiera economica che vive dei propri introiti. Un ventennio di crisi ha portato l'Italia a questo sistema di assistenzialismo statale all'ippica di cui non si vede al momento uscita dal tunnel. Anzi, come chiariscono ippodromi e operatori, gli incassi sono sempre meno, le spese sempre maggiori, quindi a loro dire, l'assistenzialismo va aumentato, non diminuito.
 
A fronte di questo assistenzialismo, come minimo i bilanci dovrebbero essere pubblici, quanto meno quelli degli ippodromi e della tv ippica, come per ogni sovvenzione pubblica. La pubblicazione dei bilanci per la trasparenza della rendicontazione del beneficio pubblico non si legge invece nelle varie proposte della filiera.
 
Da aggiungere a tutto questo la nostra richiesta al Masaf di un fondo di pensiomento per i cavalli in esubero, noccioline, rispetto a quanto costa l'ippica ai contribuenti italiani.

Vediamo quali saranno le decisioni del governo a fronte di tutte queste richieste e se il benessere dei cavalli e la lotta alle ippomafie rientreranno tra i criteri di investimento delle risorse pubbliche.