La macellazione dei cavalli avviene in tutto il mondo e la carne di cavallo viene commercializzata a livello globale.

In USA, dove è vietata per legge la macellazione equina, non è vietata l'esportazione di cavalli vivi per il macello. Essi finiscono in Canada e in Messico per essere macellati e la carne ridotta a mezzane esportata in tutto il mondo.

I maggiori importatori di carne di cavallo, a livello Europeo, sono l'Italia (22,2%), il Belgio (21,3%), la Russia (14,4%) e la Francia (14,3%).

I maggiori esportatori di cavalli vivi per il macello, o mezzane di cavalli già macellati, sono Belgio (16,8%), Argentina (14,0%), Canada (12,5% ), Messico (12,3%) e Polonia (9,5%).

In Canada, che processa molti cavalli importati dagli USA per la macellazione, i risultati di un recente sondaggio mostrano che i due terzi dei canadesi sono contrari al massacro e all'esportazione di cavalli destinati al consumo umano. Il sondaggio ha avuto luogo nel giugno 2019 nello stato di Ottawa. Quasi sette canadesi su dieci affermano che sosterrebbero il divieto di macellazione equidi in Canada per il consumo umano, anche se è un business per i canadesi. 

L'importazione di carne equina in Europa da paesi extra UE pone il dubbio sulla salubrità di codeste carni, soprattutto se provenienti da paesi che non hanno la medesima normativa europea.

L'UE non accetta carne equina direttamente dagli USA, ma la accetta dal Canada grazie all'accordo di libero scambio recentemente firmato (CETA). Dunque i cavalli americani (contaminati da farmaci non consentiti) vengono spediti in Canada per essere macellati lì e venduti poi come cavalli canadesi.

L'importazione di cavalli macellati da parte di paesi extra UE potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini europei.

Nel caso particolare del Messico, l'ultimo audit svolto nel 2014 ha confermato gravi carenze nella capacità delle autorità messicane di certificare la carne come salubre e, in particolare, per attestare l'assenza di sostanze vietate dalle direttive europe. Di conseguenza, dal 2015 è vietata l'importazione in Europa di carne di cavallo dal Messico. Tale sospensione ha comportato un divieto sull'importazione di carne di cavallo, preparazioni di carne e prodotti a base di carne dal Messico. La sospensione delle esportazioni potrebbe essere annullata se sufficienti garanzie fossero fornite dalle autorità messicane. Queste non hanno tutto questo interesse a esportare in Europa, perché hanno un mercato fiorente di esportazione di carne di cavallo con i paesi asiatici.

Per quanto riguarda il Canada, una parte considerevole della carne equina importata in UE proviene da cavalli statunitensi. Per quanto riguarda la certificazione di salubrità delle carni, i cavalli devono essere accompagnati da un certificato veterinario ufficiale e da documenti che trasmettono la storia medica dei cavalli negli ultimi sei mesi. Oppure devono risiedere 6 mesi in Canada, come cavalli da carne, per dimostrare la sospensione dai farmaci non autorizzati.

Per quanto riguarda la situazione in America latina, a seguito di recenti preoccupazioni sulla salubrità delle carni, la Commissione europea ha stabilito che le autorità competenti argentine, che sono il maggiore esportatore di mezzane equine per l'UE, sono in genere in grado di garantire un sistema di controllo ufficiale che, nel complesso, prevede misure conformi o equivalenti a quelle previste dalla legislazione dell'UE.

Attualmente la Commissione UE sta considerando le misure da proporre agli Stati membri, al fine di affrontare le carenze individuate in questa storia trucida di import export di carne di cavallo, ma più che altro per parificare le normative UE-extra UE.

Conclusione

L'importazione di prodotti a base di carne di cavallo è disciplinata dalle decisioni della Commissione 2000/572 / CE e 2007/777 / CE e dal regolamento (UE) n. 206/2010 che stabiliscono i certificati di importazione per le materie prime interessate. Sulla base dei recenti risultati di audit sui controlli ufficiali di produzione di carne equina in paesi terzi, la Commissione ha proposto modifiche per i certificati di importazione. L'intenzione è di introdurre l'obbligo di una residenza di sei mesi nel paese che macella i cavalli per esportarne le mezzane al fine di consentire ai veterinari certificanti di attestare le varie condizioni di importazione che rendono le carni ammissibili in UE.

Attualmente, la Commissione chiede l'approvazione degli esperti degli Stati membri per il cambiamento menzionato. Parimenti, secondo quanto emerso da una risoluzione europea del 2017 sulla macellazione equina, l'Europa si starebbe preparando a "proteggere" meglio i cavalli europei, includendo nelle misure attuative la reversibilità della certificazione anagrafica di non macellabilità, dopo un periodo sospensivo dai farmaci vietati presumibilmente simile a quello canadese, cioè di 6 mesi.

I contenuti dell'ultima risoluzione europea sugli equidi.