Una revisione periodica della dieta per il proprio cavallo assicura che si stia fornendo, in un'ottica relativa, l'alimentazione migliore al costo più sostenibile.
In genere per ottimizzare la dieta del cavallo ci si può rivolgere al nutrizionista, ma qualche studio in proprio può comunque essere il primo passo per la creazione di una dieta di qualità attenta ai costi e ad evitare gli sprechi.
Occorre partire dallo studio delle esigenze, che sono diverse per le fattrici al pascolo, per gli anziani ad attività fisica ridotta, per i cavalli competitivi soggetti ad allenamento intenso, solo per citare come lo stile di vita del cavallo influisca sulle sue necessità alimentari differenti.
A seconda dello stile di vita del cavallo, si può optare per una dieta o l'altra. Lo studio della dieta equina esamina il foraggio disponibile, e a quale prezzo, le opzioni sui mangimi, e sugli altri integratori eventualmente necessari per fornire al cavallo tutto quello di cui ha bisogno, ai prezzi e qualità relativamente migliori, compatibilmente con le possibilità di spesa del compagno umano di quel cavallo. Ciò che è meglio per un binomio umano/cavallo, potrebbe divergere da ciò che è meglio per un altro. Tra le variabili, occorre considerare anche dove si vive, perché i foraggi e la loro qualità cambiano a seconda della location geografica in cui si abita.
Altre variabili sono il tempo che si può dedicare all'alimentazione e le patologie specifiche del cavallo.
La scelta del foraggio è una variabile fondamentale per i costi. Il pascolo può fornire molto nutrimento e al prezzo inferiore, per chi ne dispone. I cavalli stabulati in box, spesso non dispongono di pascolo e quindi l'acquisto di foraggio diventa un costo oneroso da sostenere, che diverge a seconda della scelta dello stesso. Il fieno può essere fornito in balloni, in quadriballe, in ballette, in cubetti. Tutte scelte che incidono sul costo e i tempi da dedicare all'alimentata.
L'approvvigionamento di fieno locale spesso riduce i costi del foraggio. Se è possibile identificare un coltivatore locale, affittarne la resa dei pascoli, si riducono i costi del trasporto e di stoccaggio, perché può essere il coltivatore stesso a immagazzinare la quantità riservata per l'acquirente e a portarla a scadenze predefinite.
Nel valutare le spese di alimentazione, il nutrizionista o proprietario dovrà verificherà che i cavalli ricevano il foraggio più appropriato per la loro età e stile di vita. Mentre il fieno di qualità elevata soddisfa di più i sensi umani per come appare, non tutti i cavalli abbisognano della qualità premium in circolazione. L'importante è che il fieno sia libero da polvere, muffe ed erbacce, dopodiché anche un fieno di qualità media può andare bene per cavalli senza particolari esigenze di allenamento, prestazione o altro.
Per diminuire gli sprechi, si possono utilizzare reti per il fieno o altri dispositivi come le mangiatoie, i bins agricoli e altri raccoglitori di fieno che ne impediscono la dispersione e utilizzo come lettiera. Se il cavallo infatti calpesta il fieno, e vi fa sopra le deiezioni, lo spreco è massimale.
Una volta stabilito il fieno relativamente migliore e al costo più basso per il dato cavallo, si può analizzare la parte di concentrati di cui ha eventualmente bisogno. Questo si applica alle fattrici, ai puledri in crescita, ai cavalli sportivi e a quelli con particolari necessità nutrizionali. E' sempre più in uso, ad esempio, l'utilizzo di un mangime bilanciatore. Diverge dal mangime standard solo perché è formulato appositamente per necessità. Esiste dunque il mangime bilanciato a bassi contenuti di amidi e zuccheri, quello addizionato con minerali e vitamine per fattrici in gestazione, e via dicendo. L'uso di un mangime bilanciato evita di dover poi ricorrere agli integratori. Per chi preferisce il fai da te, o ha cavalli con diverse esigenze, si può ricorrere a un mangime standard per cavalli, offerto a un prezzo equo da un produttore locale qualificato, da integrare poi al bisogno con papponi specifici, declinati alle singole esigenze nutrizionali dei cavalli della scuderia. L'acquisto infatti di un mangime medio, che va bene per tutti, permette di diminuire i costi, rispetto all'acquisto per ogni singolo cavallo di un mangime diverso.
Infine, dovrebbe essere eseguita un'attenta valutazione di tutti gli integratori. L'apporto eccessivo di determinati nutrienti si verifica spesso involontariamente quando più integratori vengono somministrati ai cavalli. Alle volte infatti, un eccesso di premura, soddisfa più il bisogno di care-giver del proprietario che la reale necessità del cavallo. Un'alimentazione troppo ricca può complicare la salute del cavallo, oltre che aumentare i costi della gestione. Tra gli integratori, i più gettonati, sono quelli studiati per le esigenze di zoccoli, pelo, articolazioni e gli antiossidanti. Occorre però valutarne la reale necessità, discutendone se possibile anche con il veterinario che segue il cavallo.
Per mantenere i costi di alimentazione in prospettiva, anziché ragionare per singola derrata (il ballone, il sacco di avena, l'integratore etc), sarebbe meglio valutare in prospettiva l'insieme dei costi al giorno e al mese, sommando tutto quello che è realmente necessario per proteggersi da spese inutili e trovando il venditore più vicino per diminuire i costi di trasporto anche avvalendosi dell'acquisto continuativo, che può determinare la possibilità di avvalersi di una scontistica offerta dal produttore o rivenditore per contratti di fornitura annuali.
In questa ottica, anche il GAS (gruppo di acquisto solidale che mette insieme più proprietari di cavalli) è una possibilità per economizzare sui costi.
La consulenza con un nutrizionista alle volte può apparire un costo ma per chi ha molti cavalli e difficoltà a razionalizzare, può rivelarsi una fonte utile per ottimizzare le fonti di approvigionamento per nutrire i cavalli al meglio e ad un costo sostenibile.