L'orzo è un cereale che si utilizza nei prodotti alimentari (farina, cereali), industriali e dei mangimi, nella produzione di birra e whisky.

Per il suo ricco contenuto di proteine e amido è considerato un mangime nutritivo e energetico per tanti animali, inclusi i cavalli.

L'orzo è una parte importante di molti alimenti per cavalli, specialmente nelle regioni del mondo adatte alla coltivazione di questo cereale, tra cui l'Italia.

Accenni storici

L’orzo coltivato è una pianta annua derivante dall’antichissima domesticazione dell’antenato selvatico, che è abbondante in habitat disturbati, ai bordi delle strade, nei frutteti e nelle praterie aride.

Si tratta con molta probabilità del cereale che per primo fu coltivato dall'uomo: le testimonianze più antiche risalgono al 10.500 a.C., nel Neolitico.

Sicuramente l’orzo era coltivato in Mesopotamia nel 7.000 a.C. mentre nel 5000 a.C. era già diffuso in Europa centrale e in Egitto, dove già nel 3000 a.C. avveniva la trasformazione in birra. Intorno al 1000 a.C. aveva raggiunto la Corea.

L’orzo selvatico lascia cadere i semi dalla spiga a maturità, mentre quello coltivato li trattiene sulla spiga, rendendone molto più facile la raccolta.

In Italia l’orzo occupa una superficie coltivata di circa 360.000 ettari, con una produzione di 1,4 milioni di tonnellate. L’attuale tendenza al livellamento dei prezzi e la forte richiesta stimolano l’espansione di questo cereale minore, soprattutto in sostituzione del frumento in molte zone marginali o in condizioni poco favorevoli dove l’orzo consente di conseguire rese superiori e più costanti del frumento.

Usi importanti includono l’utilizzo come foraggio per gli animali, come fonte di materiale fermentabile per la birra e alcune bevande distillate, e come componente di vari alimenti come il pane d’orzo, che nell'Europa medievale assieme a quello di segale era il cibo dei contadini, mentre quello prodotto dal grano veniva consumato dalle classi superiori.

L’orzo è anche usato in zuppe e stufati, ed è la base per la preparazione del malto usato in panificazione.

Oggi esistono numerose varietà di orzo coltivato, con caratteristiche diverse a seconda dell’uso per cui viene prodotto.

Nomi volgari dell'orzo in italiano

Cridari (Calabria, Bova), Erdiu (Liguria, Pigna), Oerdi (Lombardia, Val Maggia), Oerz (Lombardia, Menzonio), Oerze (Piemonte, Val S. Martino), Ordi (Piemonte, Val S. Martino), Ordi (Liguria, Nizza), Ordio (Liguria, Mortola), Ordo (Veneto, Treviso), Oreje (Abruzzi), Orgi (Lombardia, Como), Orgio (Puglia, Lecce), Orgiu (Calabria), Orgiu (Sicilia), Orgiu (Sardegna), Oriu (Sicilia, Etna, Catania), Orju (Sardegna, Nuoro), Ors (Lombardia, Brescia), Orxo (Veneto, Parenzo d'Istria), Orz (Lombardia, Como), Orz (Emilia-Romagna), Orze (Abruzzi), Orziu (Liguria, Genova), Orzo (Toscana), Orzo coltivato (Italia), Orzu (Sardegna), Orzu (Abruzzi), Ozzu (Sardegna), Uerdi (Liguria, Mentone), Uoreje (Abruzzi), Uorgio (Campania, Napoli), Uorie (Abruzzi), Urie (Abruzzi), Vuorio (Campania, Ischia).

Habitat dell'orzo

L’orzo si coltiva, oltre che per granella da cereale, anche come pianta da foraggio. Ha una serie di caratteristiche che lo differenziano dal frumento e che gli conferiscono una maggiore adattabilità ad ambienti marginali molto diversi.

L’orzo è più precoce del frumento e il suo breve ciclo biologico gli consente di essere coltivato fin quasi al circolo polare artico dove è l'unico cereale che, seminato dopo l’inverno, riesce a giungere a maturazione nelle estati brevi di quelle latitudini. L’orzo è altresì preferito al frumento dove la siccità è molto spinta: ciò grazie alla precocità, ai consumi idrici relativamente ridotti e alla tolleranza delle alte temperature. Per quanto riguarda il terreno, l’orzo produce meglio del frumento in terreni magri, sciolti, difettosi, purché ben drenati; l’orzo è il cereale più resistente alla salinità del terreno.

Orzo Selvatico – Forasacco (Hordeum murinum)

Forasacco spighe secche pericolositàL’orzo selvatico è parente del cereale coltivato per scopi alimentari. Può arrivare fino a 50 centimetri di altezza, ha fusti eretti ma talvolta anche prostrati soprattutto nelle aree soggette a pascolo. Le foglie, glabre o coperte da una leggera peluria, sono lunghe, sottili e appuntite e possono raggiungere i 28 cm di lunghezza. Le spighe, che compaiono da maggio a luglio, sono lunghe 3-8 centimetri, di colore verde chiaro o rossastro, e le spighette che la compongono sono caratterizzate dalla presenza di lunghi filamenti (ariste ruvide al tatto sfiorandole dall’alto in basso) che facilitano la penetrazione dei semi nel terreno.

ATTENZIONE: le spighette di questa specie, gli involcrui del seme maturi oramai svutotati, chiamate  anche "forasacchi" possono dare problemi. Non solo si trovano nel pascolo, ma possono riscontrarsi anche nel fieno e nella paglia.. Quando la spiga è acerba è morbida e salda, non crea problemi, e nel pascolo il cavallo la mangia.

Una volta secca si può infilare nel pelo, forare la pelle, le gengive, infilarsi nelle narici, nelle orecchie e ovunque possa impigliarsi, incluso nella bocca. Se si incunea in un tessuto molle, la ferita può infiammarsi, dare dolore e pus.

Il forasacco va dunque rimosso e se è in una zona sensibile, che non si riesce a raggiungere, con l'aiuto del veterinario. 

Per evitare problemi con i forasacchi, evitare fieno e paglia che ne contengono una gran quantità o di far pascolare il cavallo dove l'orzo selvatico è molto presente a fine primavera, quando dunque è maturo, svuotato dal seme e secco.

La lolla d'orzo come lettieras l1600

La lolla, detta anche pula o loppa, è un sottoprodotto derivante della lavorazione dei cereali ed è costituita dai gusci svuotati che racchiudono il chicco.

La lolla si accumula come cascame di trebbiatura e contiene poche sostanze nutritive. Trova impiego come lettiera per il bestiame e talvolta come foraggio di bassa qualità. Effettuando il taglio con mietitrebbia normalmente viene dispersa in campo assieme alla paglia.

Quando la lettiera è in lolla di cereali, i cavalli, specialmente se non hanno altro da mangiare, potrebbero cibarsene. Non va bene però in sostituzione del fieno di qualità, perché è povera di nutrienti.

L'orzo come alimento per cavalli

L’orzo, principalmente impiegato per la produzione di granella, viene coltivato anche per la produzione di foraggio.

orzofiocchi

Come granella è impiegato principalmente sfarinato, fioccato o decorticato, mentre la crusca d'orzo trova impiego nei pastoni.

Insieme ad avena e mais è il cereale più usato nei mangimi per cavalli. Contiene meno lipidi rispetto agli altri due cereali menzionati. Manca però delle vitamine A e D di cui il cavallo ha bisogno e perciò nei mangimi di solito è in un mix di alimenti, e non servito da solo.

L'orzo (come tutti i cereali del resto) non può essere il primo alimento del cavallo.

I cavalli per la loro digestione ottimale hanno bisogno di pascolo d'erba o di fieno polifita (erba essicata) che, se somministrati a volontà, non danno luogo ad altri bisogni alimentari per la maggior parte dei cavalli. Va infatti osservato che nel pascolo naturale esistono già graminacee, leguminose e cereali, tra cui il cavallo può scegliere. Solo se questa scelta è deprivata perché il cavallo non ha accesso a un pascolo naturale abbondante, che gli alimenti mancanti vanno integrati per avere cavalli al meglio della loro forma potenziale.

Cereali, leguminose e le altre addizioni (dalla polpa di barbabietola, alle carote, carrube e semi) sono un supplemento per cavalli che lavorano o fanno agonismo, o che hanno problematiche particolari, ma non dovrebbero mai superare il 15-25% del mix alimentare quotidiano. E' importante consultare un veterinario o nutrizionista equino per non sovvralimentare il cavallo con alimenti che potrebbero impattare la digestione, causare squilibri, portare a problemi.

C'è una grande variabilità nella qualità dell'orzo (e dei mangimi in generale per i cavalli). L'orzo di qualità è di colore oro pallido. I grani di dimensioni uniformi e integri e le muffe, polveri e detriti sono assenti dagli alimenti qualitativi per il cavallo.

Se il cavallo ha bisogno di integrare la dieta con cereali, scegli il meglio che puoi permetterti e nella quantità giusta. In genere è preferibile pagare di più per una qualità migliore, da somministrare con parsimonia, piuttosto che risparmiare denaro compromettendo la qualità dell'alimento (e della salute del cavallo).

Valore nutrizionale dell'orzo

Calorie: da 3350 a 3600 per chilogrammo
Sostanze nutritive digeribili totali: circa l'82%
Proteina grezza: 14%
Fibra grezza 6%
Proteine ​​digeribili: 11,5%
Calcio: 0,05%
Fosforo: 0,38%