Il cavallo del Catria è una razza di cavallo originaria dell'area montuosa del massiccio del Monte Catria nelle Marche, e nelle aree circostanti nelle province di Ancona, Perugia e Pesaro. È una delle quindici "razze a distribuzione limitata" indigene riconosciute dall'AIA, l'associazione italiana degli allevatori.
Storia
Il cavallo Catria deriva dall'allevamento incrociato del Maremmano con il Frances Montagnes, cavallo di origine Svizzera che consentì di ottenere animali più armonici e di stazza inferiore rispetto al maremmano.
Dopo la seconda guerra mondiale, il numero di cavalli Catria diminuì. La popolazione sopravvisse in aree montuose adatte solo per il bestiame brado o semi brado.
Nel 1974, l'Azienda Speciale Consortile del Catria, o "agenzia cooperativa speciale di Catria", prese il controllo dell'allevamento di cavalli nella zona. Nel 1980 fu aperto un libro genealogico per conservare le linee di sangue della razza.
I cavalli Catria sono usati in montagna per scopi agricoli, in particolare per trasportare legna da ardere tagliata in boschi difficilmente raggiungibili con altri mezzi. Sono ottimi cavalli da diporto per l'equiturismo e c'è chi li alleva per la carne.
Caratteristiche
Sono cavalli rustici e resistenti che si adattano a vivere all'aperto e senza cure eccessive. I cavalli Catria possono essere di colore baio o castagno. La testa è leggera con un profilo dritto. Il torace è ampio e muscoloso. L'altezza è di 145-160 cm per i maschi, 140-155 cm per le cavalle.