Il calabrese è una razza di cavallo originaria dell'Italia, generalmente utilizzata per l'equitazione. Il Calabrese può vantare una storia prima della fondazione di Roma, e la razza ha continuato ad essere sviluppata fino ad oggi attraverso le infusioni di sangue arabo, andaluso e purosangue.
Caratteristiche
Tipo: dolicomorfo.
Mantello baio, baio scuro, morello, grigio, sauro.
Altezza al garrese:1,60-1,65 cm.
Peso medio: 450-500 kg.
Bella testa con profilo rettilineo o leggermente montonino.
Collo proporzionato.
Garrese elevato; linea dorso-lombare diritta, groppa obliqua, coda bassa.
Torace ampio, spalla lunga e inclinata.
Tendini resistenti, zoccoli regolari con unghia consistente.
La razza viene utilizzata come cavallo da equitazione. Si tratta di cavalli generalmente attivi ed energici, ma dal temperamento gestibile.
Storia
Il calabrese prende il nome dalla regione Calabria del sud Italia, dove è stato sviluppato. La razza ha una lunga storia, essendo un discendente di cavalli allevati in Italia prima della fondazione di Roma. Tuttavia, le caratteristiche attuali hanno iniziato ad evolversi durante il periodo borbonico attraverso l'incrocio del sangue arabo con il ceppo andaluso.
Dal Medioevo ai primi del XVIII secolo, ci fu un declino nella razza poiché l'interesse si concentrava sull'allevamento di muli considerati meglio in grado di far fronte al terreno e al carico di lavoro. Dalla metà del 18 ° secolo alla metà del 1880, ci fu un risveglio di interesse per la razza incrociata con arabi e andalusi. Poi gli stalloni riproduttori non vennero più sostenuti per un nuovo arresto nell'interesse a coltivare e diffondere la razza.
Nel 20 ° secolo, la riproduzione dei Calabresi ebbe una nuova rifioritura, incrociando la razza anche con purosangue e hackney, pur conservando l'arabo e l'andaluso dei ceppi originari.
Benché sicuramente non sia uno dei cavalli più diffusi o commercializzati in Italia, conserva il suo valore per la territorialità e biodiversità da valorizzare.