La Miopatia Atipica (AM) è una patologia metabolica potenzialmente fatale per gli equini che colpisce i muscoli. Colpisce cavalli, asini, muli, pony... qualsiasi equino. Si ritiene che sia causata da una tossina presente nei semi del sicomoro o acero montano (Acer pseudoplatanus).

Come si sviluppa la malattia e diagnosi

Sembra che la genesi della patologia derivi dall'ingestione dei semi. La malattia ha un alto tasso di mortalità (circa il 70%), ed il tempo tra l'inizio dei sintomi clinici e la morte può essere di 12 ore come di 10 giorni.I sintomi nei cavalli includono:

  • Depressione
  • Debolezza muscolare
  • Incapacità di mantenersi in piedi
  • Sudorazione
  • Perdita di appetito
  • Incremento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria
  • Soffocamento
  • Urina e membrane mucose di colore rosso scuro (ad esempio le gengive)

Prevenzione

Non lasciare alberi di falso acero o acero montano nei recinti degli equini o in prossimità di essi. Forti venti, così come ruscelli e acque di dilavamento, possono portare i semi lontano dall'albero e alla portata del pascolo degli equini. Condizioni di alta umidità possono far sì che la tossina venga rilasciata nel terreno circostante. I proprietari di equini devono essere particolarmente vigili in autunno poichè i semi possono esser trovati anche in pascoli che non contengono necessariamente alberi di acero di monte. Condizioni climatiche estreme in altri periodi dell'anno possono influire significativamente. Assicurarsi inoltre che gli equini abbiano alimento sufficiente e che non vadano dunque alla ricerca di alimento supplettivo anche dove farebbero meglio ad astenersi.
Ispezionate giornalmente i recinti degli equini e rimuovete foglie e semi di acero di monte. Estirpate le giovani piante che dovessero nascere dai semi portati dal vento nel recinto dove pascolano gli equini. Contattate immediatemente il veterinario in caso di comparsa di sintomi anomali.

Gestione del pascolo ed equini a maggior rischio di avvelenamento

Un'elevata densità di capi ed una scarsa disponibilità di fonti di cibo sicure costituiscono spesso i maggiori fattori di rischio del verificarsi di casi di avvelenamento di equini al pascolo. E' stato statisticamente provato che gli animali affamati sono disposti a rischiare esplorando fonti di cibo alternative, e quindi si ritrovono dalla fame indotti a mangiare piante ed essenze erbose che in condizioni di appagamento alimentare rifiuterebbero. Specialmente nelle stagioni dove il pascolo scarseggia, occorre assicurare la continua fornitura di fieno, per evitare che gli equini si cibino di alimenti potenzialmente pericolosi. L'ingestione di qualche seme o ghianda potrebbe non portare alla morte, ma se l'animale si abitua a ingerire questi alimenti e ne fa un abuso, la dose più elevata può costituire veleno. Gli animali più a rischio di avvelenamento da piante tossiche al pascolo, oltre ai soggetti debilitati che non ricevono sufficiente alimento dai custodi o proprietari, sono gli anziani, i puledri in svezzamento, i convalescenti.