Le cavalle quando sono in estro mostrano un comportamento che può infastidire chi desidera movimentarle per fini propri, come lo sport, spettacolo o lavoro, perché rende il loro impiego meno sicuro.
Cavalle altrimenti facili da gestire, possono diventare bizzarre per alcuni giorni del mese allorché nella bella stagione (primavera ed estate) entrano in estro. Una dieta ricca, la scuderizzazione intensiva che porta la cavalla a non risentire della stagione fredda e una vita slegata dai cicli della natura, possono portare a situazioni di cavalle che entrano in estro in qualsiasi periodo dell'anno.
Possono diventare invadenti con gli altri cavalli e scontrose con le persone, rifiutarsi a prestazioni sportive verso le quali normalmente sono collaborative o dimostrarsi svogliate se si prova a cavalcarle. Calci, morsi, riluttanza a muoversi e persino segni di coliche possono essere dei sintomi della chiamata ormonale della cavalla alla riproduzione.
C'è chi usa farmaci per controllarne il comportamento (sedativi) e chi invece desidera evitare del tutto che giungano all'estro.
Ma quali sono le opzioni disponibili e i rischi connessi?
È importante determinare se il comportamento scorretto di una cavalla è veramente correlato al suo ciclo di estro prima di considerare un trattamento medico.
A chiarire questo punto può essere la persona di riferimento per le cure veterinarie. Se viene confermato che il comportamento indesiderato è collegato all'estro, c'è chi prescrive trattamenti di soppressione dei sintomi, con composti a a base di progesterone, orali o iniettabili. Va però tenuto conto che questi prodotti possono essere vietati ai fini della competizione sportiva e dell'analisi anti doping.
Inoltre, la scienza veterinaria ha anche testato il potenziale di controllo dell'estro dei dispositivi intravaginali a rilascio di progesterone (PRID), ma è stato scoperto che causano vaginiti e secrezioni profonde.
Un altro ormone, l'ossitocina, ha dimostrato di sopprimere l'estro nelle cavalle per due o tre mesi se somministrato in un certo modo. In effetti, l'ossitocina incoraggia il corpo della cavalla a rilasciare progesterone.
Allo stesso modo, un vaccino contro l'ovulazione si è dimostrato efficace per alcuni anni nella soppressione del comportamento estrale e dell'ovulazione nelle cavalle. Si tratta di un farmaco che induce una sterilizzazione temporanea, ma fino a poco tempo fa non era disponibile in Iltalia. Recentemente è stato approvato l'utilizzo del Gonacon per la sterilizzazione degli animali selvatici, come i cinghiali. Il Gonacon era inizialmente impiegato per inibire la fecondità delle cavalle selvatiche negli USA.
La terapia non ormonale di inserire una biglia di vetro nell'utero era un tempo molto popolare. Questa tecnica è caduta in disgrazia a causa del danno uterino che può causare.
Infine, l'asportazione delle ovaie (ovariectomia) rappresenta una soluzione definitiva di cui alcuni proprietari sono rimasti soddisfatti. Le indicazioni per l'ovariectomia nella cavalla includono la rimozione di tumori benigni o per ottenere modificazioni comportamentali legate all'estro. La scienza veterinaria è arrivata a descrivere molti approcci e tecniche chirurgiche per la sterilizzazione definitiva della cavalla. Comprendono la rimozione in anestesia generale in decubito dorsale (posizionato sulla schiena), in piedi attraverso il fianco o la rimozione attraverso la vagina con uno strumento tipo schiacciamento. La rimozione laparoscopica (buco laterale) delle ovaie è diventata un'alternativa popolare in quanto è minimamente invasiva, evita il rischio di anestesia generale, migliora notevolmente la visualizzazione e l'accesso alla base dell'ovaio e al suo apporto di sangue (peduncolo) e fornisce un risultato esteticamente superiore con ridotta convalescenza.
Tutte le opzioni hanno certamente degli svantaggi da considerare, non solo di costi, ma anche considerazioni etiche in alcuni casi.
Sul fronte dei trattamenti naturali, ci sono rimedi come l'agnocasto, una pianta, che trova il suo impiego per regolarizzare il ciclo estrale per cavalle soggette a stress provocato dal ciclo. Il vantaggio del trattamento naturale è anche quello che non richiede ricetta veterinaria.