Il Coronavirus equino (ECoV) è una patologia che colpisce gli equini e si osserva generalmente come problema gastrointestinale.

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno da lievi a più gravi a seconda. Sono virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico, da cui il nome. I Coronavirus sono stati identificati a metà degli anni '60 e sono noti per infettare l'uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.

Questi virus tendono ad essere molti specifici per animale. Quindi il Coronavirus del cane non ha niente a che fare con quello del cavallo, che non ha nulla a che fare con il Covid-19 che colpisce l'essere umano. I Coronavirus possono fare salti interspecie, ma è raro, richiede molto tempo, e condizioni ambientali favorevoli. Non è questo il caso dell'ECoV, che si trasmette da cavallo a cavallo, ma non dal cavallo all'essere umano.

La trasmissione è fecale-orale. Sia i cavalli clinicamente colpiti (che mostrano segni di malattia), che gli asintomatici (senza segni di malattia, ma portatori di virus attivo nelle loro feci) possono diffondere il virus ad altri cavalli. Ancora non è chiaro come possa scoppiare un focolaio di ECoV, quale sia insomma la fonte del contagio dell'infezione ai cavalli.

Sintomatologia dell'ECoV

I cavalli infetti tendono ad avere febbre, perdono l'appetito e appaiono depressi e letargici. In genere, questi segni si risolvono in pochi giorni con un trattamento minimo. Meno comunemente, i cavalli possono sperimentare uno o due giorni di diarrea o feci molli e segni di colica lieve. In rari casi possono verificarsi altre complicazioni, come setticemia (infezione del flusso sanguigno), endotossiemia (endotossine da batteri rilasciati nel flusso sanguigno) ed encefalopatia (una malattia del cervello). Queste complicanze sono associate al coronavirus che abbatte la barriera del tratto intestinale, che consente ai batteri e ai loro sottoprodotti di entrare nel flusso sanguigno.

Diagnosi

Il veterinario fa un prelievo fecale per rilevare in laboratorio la presenza dell'RNA genomico corona.

Trattamento e cura

Durante un'epidemia di ECoV, i livelli di positività al virus tendono ad essere alti, ma i tassi di mortalità sono generalmente piuttosto bassi. Ciò significa che molti cavalli si ammalano se esposti all'ECoV, ma ne muoiono pochi, quelli con un sistema immunitario già debole per altre ragioni. Tipicamente, il trattamento prevede cure di supporto come fluidi per via endovenosa, farmaci per ridurre la febbre e protettivi gastrointestinali e antiulcera.

A causa della natura altamente infettiva del Coronavirus, ogni volta che un veterinario sospetta o conferma casi in una stalla o scuderia, il gestore della proprietà deve istituire misure di biosicurezza adeguate per ridurre al minimo la diffusione della malattia.

I cavalli possono rilasciare il virus nel loro letame, e questo rimanere attivo per del tempo, causando un rischio biologico. Per questo è necessaria un’accurata igiene delle stalle, inclusi bagni disinfettanti ai cavalli positivi all'ECoV, termometri individuali per ciascun cavallo e guanti monouso nel trattare gli animali. Anche il lavaggio delle mani è importante per prevenire la trasmissione.

Occorre inoltre isolare gli animali colpiti (quarantena) e gestirli utilizzando attrezzi diversi rispetto a quelli impiegati per gli animali non contaminati.

Limitare anche il traffico in entrata e in uscita dalla stalla e utilizzare disinfettanti di livello veterinario per inattivare il virus.

Prevenzione

Adottare misure di biosicurezza adeguate ogni giorno aiuterà non solo a proteggere il cavallo dall'ECoV, ma anche a prevenire l'insorgere di malattie infettive di ogni tipo.