Per molti l'umore cambia in funzione delle stagioni. Ci sono anche mali stagionali. Il più diffuso è la "depressione invernale" che si fa avanti puntualmente tra autunno e inverno e si allontana con l'inizio della primavera.
Tra i sintomi più comuni si riscontra mancanza di energia, maggiore necessità di dormire e minore entusiasmo nelle attività. Ne soffre il 2-8% della popolazione, ma la patologia è più influente nei paesi nordici dove l'inverno può essere molto lungo, buio e tedioso. Una delle cure, in umana, è l'esposizione artificiale al sole.
CHE SIGNIFICA SOFFIRE DI SAD (DISORDINE AFFETTIVO STAGIONALE): E' una forma depressiva che colpisce le persone, ma anche gli animali, stagionalmente.
Nei cavalli si chiama ESAD, Equine Seasonal Affective Disorder.
Tra i neurotrasmettitori coinvolti nella depressione invernale, spicca la serotonina, quello che regola la felicità, l'ansia, dunque l'umore. Alcune analisi condotte su animali rivelano che la luce solare gioca un ruolo fondamentale nella regolazione dei livelli di serotonina. D'inverno, dunque, quando la luce è più carente, questo sistema di regolazione risulta essere meno attivo. Il che si traduce, specialmente negli individui più suscettibili, ad aumentare la probabilità di un episodio depressivo.
Quando portiamo i cavalli dal loro ambiente naturale alla scuderizzazione forzata nella stalla, ciò che accade nel lungo periodo, specialmente in stalle buie, è che si manifestano sintomi come depressione, stress, mancanza di impulso e prestazioni, distrazioni.
Lo stress e la noia portano a vizi di stalla, sintomi patologici di disagio che sono meno evidenti quando un cavallo ha la possibilità di sgambare libero in un campo soleggiato.
I cavalli stressati sono inclini alla colica che spesso si presenta durante i mesi invernali e mentre l'alimentazione è ovviamente un fattore di colica, ci si chiede se anche la mancanza di luce solare contribuisca ad esarcebare questa patologia.
I sintomi del disturbo equino affettivo stagionale comprendono difficoltà di concentrazione, diminuzione della produttività, affaticamento, depressione o tristezza, irritabilità, letargia e ritiro dalle attività sociali.
La luce del giorno aiuta i cavalli a produrre serotonina, che è una sostanza chimica importante nel cervello, nota come neurotrasmettitore. La riduzione della seratonina può influire su una serie di funzioni del corpo, incluso l'umore.
Durante i mesi invernali c'è meno luce e i livelli di serotonina diminuiscono. La risposta del corpo è quella di produrre un'altra sostanza chimica, la melatonina, che aiuta a dormire in modo efficace. I cavalli al buio entrano in una sorta di torpore melanconico. Se poi sono chiamati a svolgere le normali attività di lavoro o sportive, possono presentarsi svogliati, in quanto sono effettivamente in modalità "prepararsi a dormire".
In breve, un eccesso di buio, la mancanza di serotonina e l'aumento della melatonina, possono causare nel cavallo il disturbo affettivo stagionale.
ESISTE UNA TERAPIA?
Sì, anzi più di una. Tra queste:
- dotare la stalla di "terapia luminosa" – mezzi che producono luce artificiale che stimolano in questo modo la produzione dei neurotrasmettitori del cervello, come appunto la serotonina
- concedere al cavallo di passare più tempo all'aperto durante le ore diurne
- ospitare i cavalli in scuderie luminose, dotate di finestre, lucernari e altri punti luce naturali che migliorano la vivibilità della stalla
- integrare il triptofano nella dieta del cavallo su indicazione veterinaria nei casi più ostinati (il triptofano è un aminoacido che viene convertito in serotonina)