Una nevrectomia è un'opzione chirurgica per alleviare il dolore associato a diverse patologie quali malattia navicolare, frattura dell'osso navicolare, fratture della falange distale e patologie croniche a carico della regione pastoro-corono-triangolare.
Questa procedura non è benigna e le potenziali complicanze dovrebbero essere discusse con il proprietario prima dell'intervento chirurgico e viene spesso eseguita quando altre opzioni di trattamento come cambi di ferratura, trattamenti medici (aspirina,isossisuprina,bifosfonati ecc), revulsivi e iniezioni locali anestetiche provvisorie non sono più in grado di controllare il dolore del cavallo.
Da tempo immemore vengono utilizzati nel cavallo da corsa procedure anestetiche di dubbia efficacia, sicurezza e soprattutto legalità; il fine dei vari prodotti che menzioneremo è quello di emulare gli anestetici locali come lidocaina, carbocaina ecc., desensibilizzando la regione dei piedi tramite iniezione locale sottocutanea nei nervi digitali in vicinanza della corsa.
- P-block
- Sarapin o Saralgyl
- Boicil forte
- Veleno di cobra
- Apitoxina
- Cloruro di ammonio al 2-10%
- Solfato di ammonio al 2-10%
- Alcool etilico
- Alcool benzilico
Alcuni di questi vengono somministrati da 6 a 24h prima della corsa, altri invece diversi giorni prima perché devono essere iniettati in una soluzione contenente anche desametasone lidocaina e gentamicina per bloccare gli effetti collaterali frequenti. (Ps verrà bloccato chiunque mi chiederà su Messenger informazioni su come reperire questi prodotti).
Tornando alla nevrectomia, essa consiste nell’asportare un tratto del nervo digitale palmare con lo scopo di desensibilizzare la porzione palmare del piede.
Questo intervento è considerato una misura di ultima istanza; non corregge la patologia in atto e non la risolve, si limita a rimuoverne il dolore.
I cavalli possono aspettarsi 1-4 anni di gestione del dolore e non è considerata una soluzione permanente poiché i nervi potrebbero ricrescere.
Dopo l'intervento chirurgico, il cavallo sarà in grado di tornare al lavoro in appena quattro settimane.
Occorrerà poi prestare particolare attenzione ai piedi del cavallo e controllarli ogni giorno, poiché saranno insensibili e soggetti a lesioni.
La procedura è vietata dalla FEI e da diverse autorità che gestiscono le corse di cavalli in molti paesi nel mondo, il suo utilizzo dovrebbe essere considerato solo ed esclusivamente per cavalli che non fanno agonismo.
Purtroppo le complicanze di tale intervento sono molteplici e soprattutto molto gravi, quali l’ischemia del piede dovuta ad errori nel corso dell’intervento oppure, evenienza molto frequente (quasi 50% dei casi), sviluppo di neuromi cicatriziali, particolarmente dolorosi, infezioni subsubsoleari non rilevate, ascessi, ferite da puntura da piedi intorpiditi, rottura del tendine flessore digitale profondo (DDFT).
Utilizzare terapie rigenerative e fisioterapiche quali ultrasuoni, magnetoterapia, tecar, onde d'urto, laser, derivati del sangue, ozonoterapia, agopuntura, fitoterapia ecc, é l’unica strada terapeutica del futuro percorribile, non solo perché é in grado di alleviare il dolore, ma perché può ridurre e a volte risolvere definitivamente la patologia in atto evitando quindi scorciatoie inutili e, nel caso delle corse dei cavalli, anche illegali.
“ Lameness in the horse” (Adams)
“Podologia” (Muttini-Pedrizzi)
“Horseshoeing theory and hoof care” (Emery-Miller-Van Hoosen)
“Le pied du cheval” (H.D.Korber)
“Textbook of Veterinary Internal Medicine” (Ettinger)
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