Attenzione: Queste informazioni forniscono solo degli spunti sulle vaccinazioni abituali o raccomandate, non devono sostituire le informazioni del vostro veterinario.
Cavalli che vivono a casa
I cavalli mantenuti sulle proprietà rurali, con poco o nessun contatto con altri cavalli, hanno un rischio minore di entrare in contatto con agenti patogeni. Tuttavia, se lo fanno, possono presentare segni di malattia grave visto che il loro sistema immunitario ha sviluppato poche immunità. Si raccomanda che i cavalli esposti a un rischio minimo siano comunque protetti con i vaccini di base, prima di tutto quello per il tetano. E' anche importante riconoscere che agenti patogeni diversi possono essere correlati alla distribuzione geografica. La zanzara vettore dell'anemia infettiva equina sembra essere limitata ad alcune zone paludose e la diffusione della patologia è probabilmente legata alla migrazione degli uccelli provenienti da zone infette. Per i cavalli che vivono in zone paludose può essere fortemente raccomandata la vaccinazione per il virus del Nilo occidentale (WNV). In altre zone può diventare fortemente raccomandata la vaccinazione antirabbica, e via dicendo.
Cavalle gravide
Queste sono sicuramente a maggior rischio di essere colpite da un agente infettivo, come batteri e virus. L'agente può uccidere il feto nell'utero o causare ipertermia, si possono avere aborti e può perire anche la fattrice. Alcuni agenti infettivi come l'herpes virus possono rimanere latenti nei cavalli fino a quando non subentra un forte stress. Il virus allora si attiva di nuovo e l'animale si ammala. Per questa ragione, le pratiche di gestione, come la separazione dei nuovi arrivati dai cavalli residenziali, per un periodo finestra, come l'uso di vaccini, sono una piccola parte della strategia globale di gestione atta a prevenire la perdita di cavalle gravide o il loro aborto dovuto a infezioni.
Puledri
L'immunità passiva assorbita dal colostro della cavalla offre praticamente una protezione anticorpale nel puledro per le prime 9-12 settimane di età. I puledri iniziano a produrre immunità attiva immediatamente alla nascita, attraverso la prima esposizione agli antigeni. Tuttavia, prima dei due mesi di vita il puledro rimane fragile alle esposizioni di patogeni.
Per massimizzare la protezione del puledro ai patogeni comuni, le cavalle dovrebbero essere vaccinate dalle 4 alle 6 settimane prima del parto. La vaccinazione del puledro di solito non dovrebbe iniziare fino a sei mesi di vita, quando cioè le concentrazioni di anticorpi materni stanno calando e ci sono meno probabilità di interferire con la capacità del puledro di produrre immunità attiva ai vaccini.
Per il tetano (tetano tetanico), l'encefalite equina orientale (EEE) e il virus del Nilo occidentale (WNV):
• I puledri da fattrici non vaccinate dovrebbero ricevere la loro prima vaccinazione tra i 3 e i 4 mesi di vita; la seconda tra i 4 e i 5 mesi e la terza tra i 5 e i 6 mesi di vita.
• I puledri da cavalle vaccinate possono ricevere la loro prima vaccinazione a 6 mesi di vita, seguita da richiami per intervalli di 6 settimane, per esempio, le vaccinazioni di richiamo al 7, 8 e 9 mese di vita.
Cavalli sportivi che viaggiano
I cavalli che viaggiano spesso e vengono stabulati temporaneamente in luoghi di convegno di molti cavalli per corse, concorsi e affini, hanno un rischio di esposizione maggiore agli agenti virali e batterici. Si raccomanda che questi cavalli, proprio perché maggiormente esposti, abbiano un programma di vaccinazione più ampio rispetto ai cavalli stanziali, prevedendo anche il vaccino per l'influenza, per la rinopolmonite e la strangola.