Casi di virus West Nile sui cavalli a Cisterna: interviene la Regione Lazio
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Il virus della febbre del Nilo occidentale, più comunemente West Nile nell'ambiente equestre, si trasmette attraverso la puntura di zanzare portatrici, che fanno da vettori a volatili infetti.

L'infezione può colpire sia i cavalli sia gli esseri umani, ma la sintomatologia può essere lieve e dare solo un disturbo passeggero, solo in soggetti anziani o già debilitati magari si manifesta in modo violento. 

Il virus viaggia attraverso la circolazione sanguigna fino a raggiungere il cervello e il midollo spinale, provocando un'encefalite con sintomi neurologici che possono essere gravi per il cavallo, per il quale la cura non solo è difficile - perché va presa per tempo - riconoscendo immediatamente i sintomi - ma molti proprietari la potrebbero considerare economicamente inopportuna, se per salvare il cavallo devono fargli fare un lungo periodo di ricovero in clinica senza la certezza che l'encefalite non lasci poi il cavallo con residui di problemi neurologici. 

Il virus si trasmette direttamente solo mediante le zanzare e non:

  • da cavallo a cavallo
  • da cavallo a persona
  • da persona a cavallo

Visto che per i cavalli la cura è costosa e difficile, la guarigione al 100% non scontata, essi possono essere protetti mediante la vaccinazione, che è fortemente raccomandata nelle zone a rischio che possono essere quelle paludose, con canneti, presenza di acque stagnanti, risaie. La vaccinazione va fatta prima dell'inizio della stagione delle zanzare. A stagione già iniziata, il cavallo può essere protetto con antiparassitari, e l'ambiente in cui vive trattato per mantenere l'igiene, prevenire la schiusa delle larve, evitando la formazione di acque putride e stagnanti che costituiscono l'habitat ideale per la proliferazione di zanzare.